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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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cit Cl(audiae) Hygiae<br />

coniugi bene<br />

5 merenti. {fecit<br />

CEN·TI}<br />

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 311<br />

CIL VI 15001 (cfr. p. 3516); CIL X 1088*, 87 (Mommsen). P. Sabino, Cod. Ottob. lat. 2015 f. 137r; Anonimo Spagnolo,<br />

Cod. Chigi J V 167, f. 248r; Ach. Stazio, Orthographia alphabetica (Cod. Bibl. Vallicelliana B 104), f. 187r (inde G. B.<br />

Doni, Cod. Barb. lat. 2756 (già XXXIV 73), p. 102 "ex Advers(ariis) Ach. Statj" (!); id., Cod. Napoli XII G 73, f. 360, 4<br />

(cit. nel CIL); Anonimo (1), Cod. Maruc. A 77 f. 142r; Amico 1741, 222 nr. 25 (da cui Torremuzza 1769 1 , 136 nr. 16;<br />

1784 2 , 142, nr. 16); Ferrara 1829, 420 nr. 19.<br />

Può darsi che alla fine l'ordinatore del testo abbia scritto et inno/centi, ma il lapicida ha<br />

reso il testo incomprensibile, come ha proposto Bürcklein (cit. nel CIL). Comunque, non ho<br />

trovato espressioni paragonabili a Roma. (Cfr. però CIL VI 29690, con bene merenti et anime<br />

innocenti, ma queste parole non sono alla fine dell'epitaffio). – Datazione: II secolo – prima<br />

metà del III.<br />

278. Inv. 326 (Sala VI, 134). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 37 x 28 x 1,9; alt. lett. 2,2-3,0. Scrittura corsiveggiante. In alcune A, manca<br />

la traversa; in altre, è stata sostituita da un punto. 3: Y lunga. Nelle L i bracci sono molto piccoli.<br />

Punti di forma variabile; si usano anche prima e dopo di D e M nella r. 1.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Ghezzi, che vide l'iscrizione a Roma o nei suoi<br />

dintorni nei primi decenni del Settecento (vd. cap. 1.3.6); vista da Lupi nella collezione Ficoroni.<br />

Luogo di ritrovamento ignoto. – Trasportata a Catania nel Museo dei Benedettini negli anni '40 del<br />

Settecento, perché segnalata nel Cod. Maruc. A 77 (cfr. cap. 1.3.2.5).<br />

D(is) M(anibus).<br />

Ti(berio) Claudio<br />

Glycero<br />

patri kar(issimo)<br />

5 Claudia Sedatina<br />

fil(ia)<br />

fecit.<br />

CIL VI 15088, cfr. p. 3517; CIL X 1088*, 89 (Mommsen). P. L. Ghezzi, Cod. Bibl. Angelica 2163 f. 82; A. M. Lupi,<br />

Cod. Vat. lat. 9143 f. 18v ("exscripsit Berretta; recognovi ego"); A. Lesley, codice della Bibl. Naz. Vittorio Emanuele<br />

II di Roma, nr. 208 (cit. nel CIL VI, p. 3517); 250 Anonimo (2), Cod. Maruc. A 77 f. 143r.<br />

Datazione: II secolo – inizi del III.<br />

279. Inv. 640 (Sala VII, 284). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Mensa podiale marmorea, mutila nell'angolo inferiore sinistro, con infundibulum al centro. 29,5 x 42 x<br />

3,0; alt. lett. 2,5-3,2. Lettere poco profonde; rubricatura moderna forte e fuorviante. Punti triangolari.<br />

250 Nel CIL VI, si riferisce al codice nr. 409 della biblioteca, proveniente dal Museo Kircheriano; anche secondo A.<br />

Silvagni, ICUR I, 1922, p. LI nr. 104, i collectanea di Lesley sono nel Cod. 409 della Biblioteca Nazionale Vittorio<br />

Emanuele II. Comunque, il numero è certamente erroneo, perché né il nr. 409 del fondo Vittorio Emanuele II o del<br />

fondo Gesuitico, né il vecchio 409 (= Cod. S. Onofrio 30) contengono schede del Lesley. Ho cercato il codice invano<br />

nel 2001, con il gentile aiuto del personale della Biblioteca Nazionale.

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