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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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318 Kalle Korhonen<br />

292. Inv. 565 (Sala VII, 209). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Stele marmorea centinata con acroteri lisci. Retro liscio. Campo epigrafico riquadrato da una cornice<br />

modanata. 38,5 x 22,5 x 2; alt. lett. 1,5-2,7. I montanti. Punti nelle rr. 1 e 4.<br />

Provenienza urbana confermata dalle segnalazioni di Vettori, che vide l'iscrizione a Roma o nei suoi<br />

dintorni nel 1730 ca. (vd. cap. 1.3.6), e di Venuti (Cod. Vat.): "apparteneva al P. Scammac(c)a, che<br />

l'Anno 1748 mandò in Sicilia p(er) aricchire un Museo" (cfr. cap. 1.3.5). Luogo di ritrovamento ignoto.<br />

– Segnalata nel Museo Biscari a partire da Torremuzza.<br />

D(is) M(anibus).<br />

Gavìae<br />

Eutychidi,<br />

quae vìx(it) a(nnis) V,<br />

5 Felicio et<br />

Felicula parentes<br />

fecerunt.<br />

CIL VI 18928; CIL X 1088*, 159 (Mommsen). F. Vettori, Cod. Maruc. A 63 f. 127v (lettera per A. F. Gori del<br />

30/12/1730); R. Venuti, Cod. Vat. lat. 7935 f. 41r; A. Guarnieri, Schede di Osimo f. 331 e (da R. Venuti; cit. nel CIL);<br />

Torremuzza 1769 1 , 150 nr. 30; 1784 2 , 159 nr. 33 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 426 nr. 12.<br />

7: NT in nesso.<br />

Datazione: II secolo.<br />

293. Inv. 843 (Sala IX, 22). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Cinerario marmoreo bisomo senza coperchio, con due campi epigrafici riquadrati da cornici modanate.<br />

Nei lati, una cornice semplice. Retro levigato. 30 x 51 x 36; campi epigrafici 23 x 19; alt. lett. 2,0. La<br />

seconda E e l'Y montanti. Punti romboidali prima e dopo le parole.<br />

Provenienza probabilmente urbana. Mommsen vide il cinerario nel Museo dei Benedettini e lo giudicò<br />

urbano. Questa soluzione sembra verosimile: a Catania, dove i cinerari sono rari, non c'è nessun caso<br />

della tipologia bisoma, e la paleografia riporta piuttosto nell'ambito urbano. 253 Si tratta di una delle<br />

poche epigrafi urbane nella collezione dei Benedettini che non vengono segnalate nel codice<br />

Marucelliano A 77; potrebbe, comunque, essere trasportata nel Settecento (cfr. p. 27).<br />

Heiae Tyran- Eupraxis.<br />

nidis.<br />

CIL VI 19186; CIL X 1088*, 162 (Mommsen). – Cfr. Libertini 1937, 50.<br />

È da notare che il nome della defunta a sinistra è al genitivo, quello a destra al<br />

nominativo. – Il gentilizio Heius (Eius) è attestato soprattutto nella prima età imperiale. –<br />

Eupraxis è un cognome raro a Roma: tranne questo, un solo caso (CIL VI 13808) è menzionato<br />

in Solin 1982, 1225. – Datazione: I secolo.<br />

294. Inv. 342 (Sala VI, 150). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. Campo epigrafico ribassato e riquadrato da una cornice modanata. 23 x<br />

31 x 3,5; alt. lett. 2,5. Punti a forma di uncino. Linee guida.<br />

Provenienza urbana. Secondo Galletti, fu "a P. Scamacca coempta", cioè, nel mercato antiquario romano<br />

253 Il fatto che un notabile messinese menzionato più volte nelle Verrine di Cicerone (II 2, 13; II 4, 3-4; 7; 10-19; 27;<br />

150; II 5, 47) si chiama C. Heius non è naturalmente un argomento per la provenienza catanese.

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