18.06.2013 Views

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Dìs Manibus<br />

sacrum.<br />

Aponio Lanponti,<br />

vix(it) ann(is) XXXXVI,<br />

5 Primigenia soror et<br />

Apelles fil(ius) bene meren(ti)<br />

posuerunt.<br />

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 305<br />

CIL VI 12159; CIL X 1088*, 41 (Mommsen). P. L. Ghezzi, Cod. Bibl. Angelica 2163 f. 81; F. Vettori, Cod. Maruc. A 63<br />

f. 127v (lettera per A. F. Gori del 30/12/1730); Ferrara 1829, 431 nr. 21.<br />

Il cognome Lampo(n) è assai raro a Roma e in Italia, vd. H. Solin, Arctos 22 (1988) 148 (=<br />

Id. 1998, 302); tre casi a Roma in id. 1982, 498. – La paleografia è confrontabile con l'epigrafe<br />

nr. 263. – Datazione: seconda metà del I – prima metà del II secolo.<br />

266. Inv. 332 (Sala VI, 140). Magazzino del cortile. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio; lati irregolari. Foro, forse causato dal riutilizzo, nell'angolo inferiore<br />

destro. 40 x 39 x 3,0; alt. lett. 2,7-5,0 (1-7); 0,9-2,0 (8-10). Le righe 8-10 sono state aggiunte in un<br />

secondo tempo, ma forse dallo stesso lapicida; le lettere diventano più corsiveggianti verso il basso.<br />

5-6: P montanti. 6-7: mancano le traverse di A e i tratti intermedi delle E. 9: F irregolare. Due foglie di<br />

edera nella r. 1; punti nelle rr. 2-5 e 8-9; virgola (forma di S) alla fine della r. 7.<br />

Provenienza probabilmente urbana. La segnalazione più antica risale a Torremuzza, che riporta<br />

l'iscrizione come conservata nel Museo Biscari; Mommsen la collocò tra le urbane. Sembra che non ci<br />

siano argomenti per collocarla tra le catanesi: la paleografia accurata delle rr. 1-7 rappresenta un tipo<br />

non attestato a Catania; mentre il gentilizio Vibius è attestato a Catania, Otacilius non lo è. –<br />

L'iscrizione fu evidentemente trasportata a Catania nel Settecento.<br />

D(is) M(anibus)<br />

Asclepiaci;<br />

vixit annis XV,<br />

mens(ibus) III, diebus XVI;<br />

5 duo Vibi Primitivos<br />

et Primitiva parentes<br />

filio pient¢iÜssimo<br />

et Otaciliae Primitivae bene<br />

merenti Otacilius Fortunatus<br />

10 verna et libertus.<br />

CIL VI 12497; CIL X 1088*, 49 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 146 nr. 8; 1784 2 , 154 nr. 10 (da I. Biscari, cfr. sopra, p.<br />

45); Ferrara 1829, 424 nr. 14.<br />

7: PIENTESSIMO (senza i tratti intermedi delle E) lapide.<br />

I due Otacili furono evidentemente relativi dei Vibii, visto che i loro nomi potevano<br />

essere incisi nella lastra dopo quelli degli Otacili. – Il cognome Asclepiacus non è comune. 246 –<br />

Datazione: probabilmente II secolo.<br />

246 6 casi maschili e due casi del cognome femminile a Roma in Solin 1982, 359-60; le attestazioni dell'Italia<br />

romana sono state raccolte da M. De Spagnolis Conticello, ArchClass 38-40 (1986-88) 90.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!