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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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380 Kalle Korhonen<br />

d m` / q·memm / dailocho / irivinno<br />

Copia di CIL VI 22356 (= Imagines Mus. Cap. 544-45 nr. 2150); CIL X 1089*, 143. Ferrara 1829, 433 nr. 3. – (Nella<br />

copia) "omittitur v. 1", 4: IRIVNO Mommsen.<br />

La divisione delle righe è stata conservata nella copia. Nell'originale l'ultima riga, di<br />

lettura difficile, è Privigno. Esso è finito nei Musei Capitolini; nella prima metà del Settecento,<br />

appartenne alla collezione Ficoroni.<br />

467. Inv. 422 (Sala VII, 66). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 17 x 33 x 2,2; alt. lett. 1,6-2. Mano A. Scrittura continua.<br />

app·modio·evdemoni / seniori·app·modivs / evdaemon fil et mo/dla zone conivgi / 5<br />

fecervnt<br />

Copia di CIL VI 22581 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 145. P. L. Galletti, Cod. Maruc. A 77 f. 163v. – 4:<br />

DLARONE Mommsen.<br />

Nell'archetipo il nome della coniunx è Modia Zoe; visto nel Seicento e Settecento nelle<br />

vicinanze del Teatro di Marcello, esso viene riportato in CIL VI sulla base di letteratura<br />

anteriore.<br />

468. Inv. 397 (Sala VII, 41). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Mattone di terracotta. 16 x 37 x 3,5; alt. lett. 2-2,8. Mano B. Scrittura continua.<br />

moriae l noni / ivliani no·ni c/limene mater<br />

Copia di CIL VI 23029 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 151. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 10v (da cui<br />

A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 86r).<br />

L'originale iniziava con memoriae (l'invocazione D. M., vista all'epoca anteriore, non fu<br />

evidentemente più visibile nel Settecento). Fu segnalato, tra l'altro, presso il Sig. Napoglione,<br />

nella prima metà del Settecento (Seguier; cfr. il nr. 431).<br />

469. Inv. 459 (Sala VII, 103). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 20 x 20 x 2,7; alt. lett. 1,8-2,3. Mano A. Scrittura continua.<br />

onesiph/orvs deo/embro bine / merenti·f<br />

Copia di CIL VI 23489 (Filippi 1998, fig. 85 nr. 51292); CIL X 1089*, 153. P. L. Galletti, Cod. Maruc. A 77 f. 166;<br />

Anonimo (1), cod. cit. f. 142r.<br />

L'archetipo ha Decembro. È stato segnalato nel convento di S. Paolo fuori le mura a<br />

partire dal Cinquecento; si conserva nel chiostro (Filippi, cit. sopra).<br />

470. Inv. 612 (Sala VII, 285). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea ricomposta da due frammenti. Retro liscio. 28,5 x 48 x 2,7; alt. lett. 2,4-3,6. Mano A.<br />

Scrittura continua.<br />

memoriae / orbiae·m·f seiae matris / q·gargiiii gargiiiani pisim/ae<br />

q·gargiiivs·m·schion v/ 5xori optime·et dvlcissimae<br />

Copia di CIL VI 23563; CIL X 1089*, 154. Torremuzza 1769 1 , 140 nr. 36; 1784 2 , 147 nr. 40 (da I. Biscari, cfr. sopra, p.<br />

45); Ferrara 1829, 427 nr. 17.<br />

Il gentilizio originario era Gargilius. L'archetipo è stato conservato almeno a partire dal<br />

Seicento nel palazzo Giustiniani, dove fu visto anche dagli editori del CIL VI.

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