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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 209<br />

L'iscrizione, altrimenti banale, è interessante per gli aspetti onomastici. Fretensis è senza<br />

dubbio il gentilizio, perché lo stesso nome viene usato come gentilizio a Siracusa, finora<br />

l'unica città dove è attestato (IG XIV 54; NSA 1955, 232; RAC 36 [1960] 20 nr. 1). In tutte le<br />

attestazioni in latino, viene scritto Fretensis, esattamente come l'aggettivo derivato da fretum,<br />

lo Stretto. In greco, la forma è FretÆnsiow. Come cognome, Numerius/-a è attestato soprattutto<br />

nell'ambito cristiano (vd. Solin – Salomies 1994, 370), ma questa iscrizione appartiene ai secoli<br />

anteriori, essendo databile al II secolo o addirittura alla seconda metà del I.<br />

90. Inv. 273 (Sala VI, 81). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea inserita in un quadro di gesso. Angolo superiore sinistro stondato. 18 x 20 x tra 1 e 5;<br />

alt. lett. 1,7-2,3. Forme delle lettere: alfa con braccio; ∈, Y, m, O, TT , %. 6: NH in nesso. Punti triangolari<br />

(r. 4).<br />

Provenienza: Catania. "Disotterrata pochi anni addietro in Catania", secondo Torremuzza (1762);<br />

"trovata nel 1760", secondo Ferrara. Segnalata nel Museo dei Benedettini a partire da Torremuzza<br />

(1769).<br />

Y(eo›w) K(ataxyon¤oiw):<br />

Galãthw<br />

zhse th<br />

p': §po¤h-<br />

5 sen uflÚw<br />

Primig°nhw.<br />

IG XIV 467 (Kaibel). Torremuzza 1762, 351 nota a (da V. M. Amico; da Torremuzza, Donati 1765, 382 nr. 9); id.<br />

1769 1 , 150 nr. 29; 1784 2 , 158 nr. 32 (da V. M. Amico, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 345 nr. 2; Bertucci 1846, 29 nr. 1.<br />

Da Torremuzza: CIG III 5701.<br />

6: PRIMIGENI% Kaibel.<br />

È interessante il nome grecanico Primig°nhw, evidentemente una contaminazione del<br />

greco Prvtog°nhw e il latino Primigenius, come ha ricordato H. Solin; per attestazioni, vd.<br />

LGPN I 387, II 379-80, IIIB 362. 140 – Il formulario è tipico (G4). – Datazione: seconda metà del I<br />

secolo – II secolo.<br />

91. Inv. 893 (Sala IX, 72). Magazzino superiore. Collezione Recupero, più tardi Museo Civico.<br />

Frammento di una lastra (o blocco) di marmo, mutila in ogni lato. (21) x (15,5) x (6); alt. lett. 2,8-3,3.<br />

Superficie corrosa; lettere poco profonde. 2: la seconda L montante, ME in nesso. 3: lettera che<br />

precede la I montante; punti forse prima e dopo la I.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. "Trovata a Catania", secondo Ferrara, che vide il frammento<br />

presso il barone Giuseppe Recupero. La notizia sembra affidabile (cfr. cap. 1.5.2). Visto verso 1880 da<br />

Dessau e Stevenson nei locali dell'ex Museo dei Benedettini. (Secondo Stevenson, l'epigrafe<br />

proveniva "dal teatro greco", ma la notizia deve essere erronea, perché Ferrara non specifica il luogo<br />

di ritrovamento. Evidentemente veniva conservata all'epoca insieme con l'epigrafe nr. 41, scoperta<br />

nel teatro.)<br />

------<br />

[---]aviae AV[---]<br />

140 Questo caso viene classificato in LGPN IIIA 376 sotto "Primog°niw", senza motivo.

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