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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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372 Kalle Korhonen<br />

edera tra D e M. 5: Y lunga. 4: un foro circolare che era nella lastra nel momento della scrittura.<br />

d m / bene merenti filioclavdio / licinio qvi vixit annovno / mensibvs viiii fecit<br />

pate/ 5rlicinivs fvthycivs<br />

Copia di CIL VI 15134 (= Imagines Mus. Cap. 502-3 nr. 1984); CIL X 1089*, 68. Ferrara 1829, 429 nr. 4.<br />

L'originale ha mesibus e una foglia di edera tra D e M. È ignota la sua provenienza prima<br />

dell'arrivo nei Musei Capitolini (Guasco 1775).<br />

434. Inv. 563 (Sala VII, 207). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Sul retro tracce di una cornice modanata. 38 x 21,5 x 3; alt. lett. 1,6-2,7.<br />

Apparentemente mano B, ma con lettere poco oblique e spaziate. Scrittura continua.<br />

d m / ti·clavdi / ti·f·pal / procvlii vix / 5 ani·iii mes ii / felix pater / fecit<br />

Copia di CIL VI 15232 (dove collazione) (= Imagines Mus. Cap. 198-99 nr. 470); CIL X 1089*, 70. P. Scammacca, Cod.<br />

Maruc. A 77 f. 8r; Anonimo (2), cod. cit. f. 143r.<br />

Nell'archetipo si scrive Dis Manibus per intero e MENS; l'inizio del nome del padre (Ti.<br />

Claudius) è stato omesso nella copia. L'archetipo è finito nei Musei Capitolini; proveniva dalla<br />

collezione Ficoroni.<br />

435. Inv. 624 (Sala VII, 268). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio, ma con tracce di colpi di un'ascia. 26,5 x 70 x 2,6; alt. lett. 2,6-3,2. Mano<br />

A. Scrittura per la maggior parte continua, ma spazi tra alcune parole.<br />

clavdiae aphrodiae vlpivs / narcissvs conivgi beneme/renii fecite cvm·q·va vixit /<br />

ann xxxvi sine qverella<br />

Copia di CIL VI 15358 (= Imagines Mus. Cap. 482-83 nr. 1854); CIL X 1089*, 71. Ferrara 1829, 429 nr. 1.<br />

Nell'originale il cognome della defunta è Aphrodisia. Proveniente dalla collezione<br />

Alessandro Albani, è finito nei Musei Capitolini.<br />

436. Inv. 464 (Sala VII, 108). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini. 272<br />

Lastra marmorea ricomposta da quattro frammenti. 22 x 40,5 x 1; alt. lett. 2,3-2,8. Mano A. Scrittura<br />

continua.<br />

d m / clavdiae capriolae / ti clavdivs qvintilian/vs conivgi·l·b·m fecer / 5 sibbi<br />

Copia di CIL VI 15374, cfr. p. 3517; CIL X 1089*, 72.<br />

L'originale, in cui la fine è fec. et sibi, è stato segnalato nella Villa Altieri a partire dal<br />

Settecento (Lupi). Fu visto nella stessa collezione dagli editori del CIL VI.<br />

437. Inv. 942 (Sala IX, 121). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Mattone di terracotta ("marmo grigio scuro" per errore Libertini). Retro liscio. 16,5 x 22 x 3,5; alt. lett.<br />

1,4-1,7. Mano B.<br />

avg·ser / ivcvdanvs / kasima (stella)<br />

Copia probabilmente di CIL VI 15570 = 34095 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 114. Ferrara 1829, 433 nr. 5. –<br />

Libertini 1930, 315 nr. 4 (come inedita). – 3: RASIMA Mommsen, Libertini.<br />

CIL VI 15570 = 34095 finisce con Porphyrio Caesar. Aug. ser. Iucundianus coniugi<br />

272 CIL VI e l'Inventario riferiscono alla collezione dei Benedettini; nel CIL X, c'è "Bisc.", evidentemente per errore,<br />

visto che le altre copie degli archetipi nella collezione Altieri arrivarono nella collezione dei Benedettini.

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