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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 219<br />

esattamente, ma escluderei comunque l'angolo sud-orientale dell'isola (vd. p. 124).<br />

M(arcia?) Marylla<br />

vixit ann(is) [L---].<br />

M (ark¤a?) Mã rù`[l] la z [hsen]<br />

th n [---].<br />

CIL X 7078 = IG XIV 491 (Mommsen).<br />

La parte perduta dopo Mommsen è stata sottolineata. 1: MARYLIA, 3: M·MARU+M·EZ "videtur fuisse<br />

MARULM" Mommsen; emendata in Mãru[lla] dagli editori del LGPN IIIA (p. 289). Mi pare, comunque, difficile<br />

considerare le tracce delle lettere visibili a r. 3 come parti di un R e un U.<br />

A Catania l'unico altro caso di un epitaffio bilingue con lo stesso testo in latino e in<br />

greco tra le iscrizioni pagane è 74. Purtroppo è stata quasi completamente perduta la parte<br />

greca. – Mãrulla / Marylla è il cognome della defunta, e credo che la M iniziale sia<br />

l'abbreviazione del gentilizio, forse Marcia, 150 anche se è notevole la brevità<br />

dell'abbreviazione. Il cognome mi risulta attestato finora soltanto a Catania (IG XIV 465 = IG<br />

Mus. Palermo 7) e a Lipari. 151 L'unico nome paragonabile è MarÊlow in un'iscrizione arcaica<br />

da Megara Iblea (R. Arena, Iscrizioni greche arcaiche di Sicilia e Magna Grecia I, Milano 1989, 4),<br />

nella forma del genitivo MARULO. – In base alla paleografia e alla mancanza dell'invocazione<br />

agli Dei Mani, collocherei l'iscrizione nel I secolo o negli inizi del II. La paleografia può essere<br />

avvicinata al nr. 95.<br />

110. Inv. 248 (Sala VI, 56) (fr. sin.); 299 (Sala VI, 107) (fr. d.). Magazzino del cortile. Collezione Biscari.<br />

Due frammenti contigui di una lastra marmorea mutila in basso a sinistra. I frammenti sono stati<br />

inseriti nei pannelli di gesso. (10) x (10,5) (fr. sin.); 20 x (16) (fr. d.); misure complessive: 20 x 25 x tra 1<br />

e 4; alt. lett. 1,5-2,3. Forme delle lettere: alfa con braccio in alto e con la traversa spezzata; E; lambda<br />

con braccio in alto; y, M, 0, TT , S. Punti triangolari. Nel frammento destro in basso, "Catania" scritta<br />

con inchiostro.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Segnalata nel Museo Biscari a partire dalla seconda edizione di<br />

Torremuzza, l'iscrizione fu collocata tra le urbane da Kaibel ("urbanae fortasse originis"). Comunque,<br />

è importante che l'iscrizione viene segnalata soltanto nella seconda edizione della Collectio di<br />

Torremuzza, il che sembra rendere la provenienza urbana praticamente impossibile (cfr. p. 47). Il<br />

formulario è ben attestato a Catania (G4; vd. cap. 2.3.2.1); credo che la scrittura "Catania", che pare<br />

databile al '700, si riferisca al luogo di ritrovamento.<br />

5<br />

Y(eo›w) K(ataxyon¤oiw):<br />

Merkouriãlhw<br />

z hsen th<br />

mb':<br />

gun Ø poise.<br />

IG XIV 1852 (Kaibel). Torremuzza 1784 2 , 146 nr. 34 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 343 nr. 2. Da<br />

Torremuzza: CIG III 5716. – Dalla lapide IGUR 787 (descritta da G. Manganaro, con fotografia).<br />

La parte perduta dopo Kaibel è stata indicata con sottolineatura.<br />

Per la forma poise, vd. sopra, al nr. 65. – Datazione: dalla seconda metà del I secolo alla<br />

fine del II.<br />

150 M. poteva essere usata come abbreviazione del gentilizio o del prenome Marcia, vd. Kajava 1994, 166-76, 231.<br />

151 Secondo G. Manganaro, in Gulletta (a c. di) 1999, 430; cfr. id., Gnomon 73 (2001) 202.

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