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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 169<br />

égvnoy°thw, égvnoyet∞r è attestata soltanto qui. Mi sembra che sia stata creata metri causa (se<br />

non è una creazione arcaicizzante). – EÈseb°vn klutÚn êstu è naturalmente Catania, il cui<br />

simbolo, almeno nella tarda antichità, era il gruppo statuario dei Fratres pii, ÉAmf¤nomow e<br />

ÉAnap¤aw. Vd. l'iscrizione nr. 12, che commemora il restauro delle statue. – La lettura della<br />

parte seguente alla r. 7 è molto incerta. Si volle, comunque, conservare la memoria dell'uomo<br />

per la posterità; i dedicanti sono riusciti in questo caso. – I tre versi conservati sono in<br />

esametro. Nella r. 3 l'elisione non viene indicata; nelle rr. 4, 5 e 7 si deve leggere, metri causa,<br />

Zvsumi*ane¤dhn, *égvnoyet∞ra e §ssom°noisi. – L'esatta datazione dell'iscrizione è difficile; si<br />

tratta della scrittura della tarda antichità. Sembra databile dalla fine del III alla fine del IV<br />

secolo.<br />

ISCRIZIONE DEI CURATORI DELLA COSTRUZIONE DELL'ACQUEDOTTO<br />

25. Inv. 345 (Sala VI, 153). Sala VI. Collezione dei Benedettini.<br />

Blocco in pietra lavica. Lati sinistro, destro e superiore dritti. 46 x 34 x 14; alt. lett. 9-10. 2: un punto<br />

tondo tra Q e M.<br />

Provenienza: S. Maria di Licodìa. "Erutum ad amoenissimum fontem Botti, ubi veteris Cataniae<br />

aquaeductuum reliquiae, extat ad templum S. Mariae a Licodia Cassinensium inter Paternionem et<br />

Hadranum IIII mil. pass. ab utroque." (Walther). "Stetit diu in eodem monasterio, sed circa elapsi<br />

saeculi medium decurtatus ... Catanam in S. Nicolai delatus ejusdem hodie museo [= Museo dei<br />

Benedettini] asservatur" (Amico). Anche se il cippo fu scoperto e, come sembra, originariamente<br />

collocato a S. Maria di Licodia, a 28 chilometri da Catania, è verosimile che si tratta tuttavia<br />

dell'amministrazione della colonia di Catina; i magistrati devono appartenere alla colonia. Quindi, ho<br />

preferito discutere l'iscrizione tra il materiale catanese. 71<br />

Curatores [---]<br />

Q(uintus) Maculnius [---]<br />

T`(itus) Tru`t¢teÜd¢iÜ[us ---]<br />

A(ulus) Turiu¢sÜ A(uli) (?) OCHAC[---]<br />

CIL X 6999 (Mommsen). Walther 1624 ca., 42 nr. 273; id. 1624 [1625], 50 nr. 335 (da cui Carrera 1639, 296;<br />

Torremuzza 1769 1 , 72 nr. 22; 1784 2 , 77 nr. 23); Amico 1741, 46 (da Walther), 195-96 nr. 2 (da Walther per intero;<br />

dalla lapide soltanto 1-2); Ferrara 1829, 302-3 (come Amico). – S. Lagona, "L'acquedotto romano di Catania",<br />

Cronache di archeologia e di storia dell'arte 3 (1964) 69-86, partic. 84-86, tav. XXV 3 (con fotografia); Manganaro 1988,<br />

44 nota 216, tav. XIV (con fotografia). – Cfr. Holm – Libertini 1925, 66; G. Libertini, ASSicOr 27 (1931) 146-47; F.<br />

Coarelli, in Coarelli – Torelli 1984, 334; O. Belvedere, ANRW II 11.1 (1988) 378; Wilson 1988, 125; id. 1990, 98, 370<br />

nota 256.<br />

La parte perduta dopo Walther è stata indicata con sottolineatura; in essa, ho seguito l'edizione completa<br />

del 1624 [1625]. (Vale la pena citare il commento di Walther: "desperatae lectionis; parum id diei, quod a solis<br />

occasu reliquum, partemque noctis, quam insomnem egeram male ibi pernoctans, eius lectioni distribui adque<br />

lychnum invigilavi. Insudavit et Franc. Spitalerius I. C. Hadranitanus, nec lapidi vitam dare suffecimus".) 1-2:<br />

CVRAT / Q. MACVL Amico e Ferrara, che non hanno potuto leggere le altre righe; comunque, le lettere T e VL<br />

possono essere congetture basate sulla lettura di Walther. Della C in Maculnius si vede ora soltanto la parte sinistra<br />

(quindi, G non è impossibile). 2: Q·MACVLNIO·C·F Walther, prima ed. 3: ETRA /TIVODE Walther 1624 [1625]; T<br />

TRVT Mommsen; T. Trut[tedius?] Manganaro; ETRAT Lagona. 4: ATVRIVCLOCHAC Walther 1624 [1625]; A<br />

TVRIV Mommsen e Lagona; a tur(r)i V [M. P.] Manganaro. Il nome di A. Turius, suggerito da Mika Kajava, mi<br />

sembra verosimile.<br />

71 Se la zona apparteneva in età preromana al territorio di Inessa / Aetna o di un'altra città non importa qui.

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