L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 363
397. Inv. 621 (Sala VII, 265). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea. Retro liscio; lati superiore e inferiore modanati. 24 x 27 x 2,7; alt. lett. 1,4-1,9. Mano B.
4: seconda N inversa. 4 S e 5 E aggiunte sopra le righe. Nella riga 3 un foro irregolare che era nella
lastra al momento della scrittura.
v·q·salvsxpvs·q·i / menophflis·a / q·salvshvs·q·l / topanes antiochv's' / 5
salvstia·q·l·zotica'e'
Copia di CIL VI 7931 (dove il testo della copia) (= Imagines Mus. Cap. 428-29 nr. 1490); CIL X 1089*, 186.
Torremuzza 1769 1 , 130 nr. 44; 1784 2 , 137 nr. 51 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 430 nr. 9.
I nomi originali Sallustius, Menophilus, Teophanes e Zotiche sono stati deformati nella
copia, forse intenzionalmente, visto che l'archetipo è di lettura facile. Esso, scoperto tra 1733 e
1735, proviene da vigna Nari sulla Via Salaria (vd. Imagines Mus. Cap.); è finito nei Musei
Capitolini, dove viene segnalato a partire da Guasco (1775).
398. Inv. 428 (Sala VII, 72). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Mattone di terracotta mutila in basso. L'ultima riga solo parzialmente conservata. (21) x 17,5 x 4; alt.
lett. 1,3-2,4. Mano B. 4: linea curvata sopra la seconda R.
d m / respeto / avgvsto / pro redit / 5 rfina / petris / pic'mo
Copia di CIL VI 8433, cfr. p. 3457 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 180. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f.
14r. – La parte perduta, ma vista da Scammacca e Mommsen è stata indicata con sottolineatura (ma Mommsen non
riporta la r. 7). 6: PATRIS Scammacca.
L'originale non ha l'invocazione D. M.; il testo è: Respecto Aug. lib. proc. heredit. Flavia
Rufina patri piissimo. È interessante l'interpretazione dello schedatore: pro redit(u), un
riferimento a un imperatore. L'archetipo, pubblicato nel CIL VI sulla base di autori anteriori,
proveniva dagli scavi sotto S. Balbina sull'Aventino (cfr. p. 41).
399. Inv. 406 (Sala VII, 50). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea. Campo epigrafico riquadrato da un solco. Retro liscio. 24,5 x 29 x 2,8; alt. lett. 1,7-2,2.
Mano A. Scrittura continua.
leneo avgvs·l· / procons· / patrimoni et ere/d et domitiae phyl/ 5idi·l·domitivs lenvs
Copia di CIL VI 8499, cfr. p. 3459; CIL X 1089*, 123. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 9r (da cui A. F. Gori, Cod.
Maruc. A 6 f. 86r); Galletti, Diario (Cod. S. Paolo), p. 81 (da Scammacca; da Galletti, "ex Diario lapid.", Donati 1765,
311 nr. 9); Torremuzza 1769 1 , 127 nr. 32; 1784 2 , 134 nr. 35 (da V. M. Amico, cfr. sopra, p. 45; come una falsa).
Il testo originale è Lemno Aug. l. proc. patrimoni et hered. et Domitiae ecc.; alla fine, Lemnus
f(ecit). (PROCONS fu "emendata" in PROCVR da Gori.) L'archetipo, segnalato nella collezione
di Alessandro Albani da Lupi, è stato visto dagli editori del CIL VI nella Villa Albani.
400. Inv. 483 (fr. sin.; Sala VII, 127) e 908 (5 frr. d.; Sala IX, 87). Mag. sup. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea ricomposta da sei frammenti, mutila nel centro in basso. 14,5 x 33 x 1,5; alt. lett. 1,9-
2,3. Mano A. Scrittura continua.
ti clavdivs lemnivs / divi clavdia·avgvs· / lib a stvd[---]
Copia di CIL VI 8636; CIL X 1089*, 67.
L'originale finisce con a studiis. Nel Settecento fu visto nella Villa Altieri. Un'altra copia
è stata segnalata a Ravenna (CIL XI 27*, 5).