L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

70 Kalle Korhonen
2. LA CULTURA EPIGRAFICA CATANESE
2.1. Aspetti generali
2.1.1. LE ISCRIZIONI ANTERIORI ALLA COLONIZZAZIONE ROMANA
A Catania, sono poche le testimonianze epigrafiche riguardanti l'epoca dalla fondazione della
colonia greca, negli anni Venti dell'VIII secolo a. C., fino alla colonizzazione romana nell'età
augustea. Sono note complessivamente una decina di iscrizioni lapidarie che possono risalire
a questa fase preromana. 282 Di queste, tre vengono pubblicate per la prima volta in questa
edizione (i n.ri 4, 5 e 6). Tra le epigrafi, una, con la provenienza generica dalla zona etnea, è
arcaica; 283 le altre appartengono evidentemente ai secoli IV – II a. C. Tra esse figurano
dediche religiose ad Afrodite (IG XIV 448) 284 e a Demetra e Persefone (1; IG XIV 449 e 450).
Inoltre, una dedica appartiene all'ambito del ginnasio (2). Tre iscrizioni sono epitaffi (4, 5 e 6),
con un formulario molto semplice (G2a e G2b, vd. sotto, p. 83). Come materiali del supporto
vengono usati calcare e terracotta, in un caso anche marmo (1). L'iscrizione più notevole è il
rilievo con la dedica a Demetra e Persefone (1). 285 Delle tormentate vicende del V secolo non
è rimasta alcuna traccia nel materiale epigrafico catanese.
2.1.2. LE ISCRIZIONI PUBBLICHE DI EPOCA ROMANA
2.1.2.1. Una storia frammentaria
La presenza del potere romano diventa visibile nel materiale epigrafico catanese soltanto
dopo la colonizzazione in età augustea. 286 In questo lavoro il termine "epoca romana" si
riferisce all'epoca dopo la fondazione della colonia di Catina. Per quanto riguarda la quantità
delle iscrizioni di questa epoca, secondo i miei calcoli, il numero di tutte le iscrizioni lapidarie
certamente o probabilmente catanesi pubblicate (questa edizione inclusa) è 450 ca. 287 Quanto
al gruppo delle iscrizioni pubbliche, ho incluso una trentina di iscrizioni conservate nel
Museo nel gruppo "Iscrizioni riguardanti i ceti più alti della società e la vita pubblica", usando
una definizione piuttosto larga; anche la dedica al Genio di Catania (7) ha un carattere
pubblico. Tra le iscrizioni catanesi non conservate nel Museo Civico ci sono una ventina di
iscrizioni simili (vd. App. 1). Mentre la maggioranza delle iscrizioni di questa categoria sono
state incise su marmo, ci sono anche alcune epigrafi su pietra lavica, databili ai primi due
282 Sono 1, 2, 3, 4, 5, 6 (di cui soltanto la prima è certamente catanese), IG XIV 448, 449, 450, 460 e SEG XXVIII 762.
La datazione di IG XIV 450 e 460 è incertissima; sulla prima, cfr. Manganaro 1988, 68 nota 346 (SEG XXXVIII 942) e
V. Hinz, Der Kult von Demeter und Kore auf Sizilien und in der Magna Graecia (Palilia 4), Wiesbaden 1998, 160 n. 929.
283 SEG XXVIII 762, ed. pr. G. Rizza, Kókalos 22-23 (1976-77) 640, tav. 139 figg. 1-4. È una statuetta in pietra
calcarea, conservata in una collezione privata a Catania. Contiene le lettere UPDK incise da destra a sinistra.
284 L'iscrizione proviene da Motta S. Anastasia, che comunque apparteneva nel territorio di Katane, vd. G.
Manganaro, in Gentili (a c. di) 1996, 54 n. 110, con integrazioni (SEG XLV 1374).
285 Proviene dalle vicinanze della Questura Centrale (ex Banca d'Italia).
286 Sulla colonizzazione, il locus essenziale è Plinio, nat. 3, 88; sul contesto storico, vd. F. Vittinghoff, Römische
Kolonisation und Bürgerrechtspolitik unter Caesar und Augustus, Wiesbaden 1952, 118-20.
287 Ho incluso un elenco di tutto il materiale nell'Appendice 1.