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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 143<br />

G. La seguente lastra marmorea è "contraffazione od invenzione moderna di titolo<br />

cristiano", come l'ha definita Paolo Orsi, che la pubblicò nelle NSA (1897, 242). Secondo Orsi,<br />

era stata rinvenuta "dal custode del Museo Civico ai Benedettini nel giardino dell'exmonastero<br />

in mezzo a terre di riporto"; doveva, quindi, appartenere alla collezione dei<br />

Benedettini. Il numero d'inventario della lastra è 730 (Sala VIII, 77) e viene conservata nel<br />

magazzino superiore. Il retro è lavorato, ma non rifinito, i lati irregolari. Le misure sono 25 x<br />

24 x 2,8; alt. lett. 1,5-2. Si legge:<br />

candidato / I. X. Y. U. S<br />

La lastra è stata decorata in basso con un disegno che sembra rappresentare due cornucopie<br />

incrociate. Mi sembra che le lettere siano settecentesche o ottocentesche, ma che non si tratti<br />

di un'iscrizione "gallettiana", in base alla diversità paleografica. L'epigrafe fu pubblicata come<br />

autentica, con fotografia, da F. Dölger, che l'aveva vista nel 1910. 6 È stata accolta nelle ILCV<br />

(nr. 1611D); l'autenticità è infine stata negata da A. Ferrua, ILCV Suppl. p. 14.<br />

H. Come ultima, viene segnalata una lastra marmorea, perché viene conservata tra le<br />

iscrizioni antiche. Porta il nr. inv. 560 (Sala VII, 204); il retro è grezzo. Le misure sono 14 x 29 x<br />

5; alt. lett. 2,3-2,6. Il testo è:<br />

Hic iacet · / Fiumara AM / OB.<br />

Questa iscrizione postclassica, che contiene anche i punti sopra le I, è forse l'epitaffio di un A.<br />

M. Fiumara, dell'ordine dei Benedettini. La lastra è stata vista verso 1880 nei locali dei<br />

Benedettini, ormai Antiquarium comunale, da C. Stevenson (Cod. Vat. lat. 10574 f. 164v). La<br />

provenienza è ignota, ma più probabilmente catanese che urbana.<br />

2. CALCHI, CURIOSITÀ E ANEPIGRAFI<br />

Nel Museo Civico si conservano i calchi in gesso di due iscrizioni latine. Sono le copie di CIL<br />

X 7112 (inv. 713), la famosa iscrizione funeraria di Iulia Florentina, di cui l'originale è nel<br />

Museo del Louvre. Il calco è nel magazzino superiore. Nel cortile viene conservato il calco<br />

dell'iscrizione di T. Flavius Ionius pubblicata da G. Manganaro (1961, 195, fig. 19).<br />

Nel magazzino superiore viene, inoltre, conservata una lastra con i contorni dei piedi,<br />

e quindi una tavoletta votiva (cfr. nr. 9). La collezione di provenienza è incerta. È stata<br />

pubblicata da G. Manganaro (1961, 184 nr. III).<br />

Tra le curiosità epigrafiche conservate nel Museo Civico occorre anche segnalare<br />

un'iscrizione a quattro righe, che contiene segni che a prima vista sembrano cinesi o<br />

giapponesi. Sembra che l'iscrizione appartenga alle copie "gallettiane". Sollevò comunque<br />

l'interesse di un visitatore dotto che vide la lastra nel 1793 nel Museo dei Benedettini,<br />

credendo che i caratteri fossero punici. 7<br />

6 F. Dölger, IXYU%. Das Fischsymbol in frühchristlicher Zeit I, Rom 1910, 226, fig. 22. Dölger non cita la pubblicazione<br />

di Orsi.<br />

7 Rezzonico 1818, 37-38, con disegno del testo. L'autore è C. Castone, conte della Torre di Rezzonico.

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