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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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Y(eo›w) K(ataxyon¤oiw):<br />

Pesk°nniw<br />

Kalãtixow zhsen<br />

¢Üth og', m(∞naw) g':<br />

5 Pesk¢eÜnn¤¢aÜ<br />

G¢aÜmikØ ¢éÜnd¢rܤ.<br />

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 223<br />

IG XIV 496 (Kaibel). Amico 1741, 257 (da cui Torremuzza 1769 1 , 140 nr. 37; 1784 2 , 147 nr. 41). Da Amico e<br />

Torremuzza: Ferrara 1829, 350 nr. 1; CIG III 5719.<br />

4: %TH, 5: PE%K%NNIL, 6: GLMIKHIUNDTI (o -XNDTI) lapide. Dopo il cognome della coniuge, Ferrara<br />

emendava éndr¤, Kaibel t(“) éndr¤, ma l'asta verticale dopo l'H mi pare piuttosto un segno divisorio, e un articolo<br />

abbreviato sarebbe una rarità in queste iscrizioni. (Naturalmente, téndr¤ è da escludere.)<br />

Il defunto raggiunse una considerevole età, di 73 anni. Il suo cognome, Kalãtuxow – se<br />

la forma grafica non è un errore del lapicida poco competente per Kall¤tuxow – è attestato<br />

soprattutto a Cipro (cfr. LGPN I 242). Il cognome della moglie, GamikÆ, appartiene tipicamente<br />

al contesto dell'età imperiale romana; è attestato soprattutto in Italia e Sicilia. Il formulario è<br />

comune a Catania (G4). – La datazione probabile sembra il II secolo o la prima metà del III.<br />

117. Inv. 625 (Sala VII, 269). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra di marmo bianco. Retro grezzo; lati sinistro e inferiore lisci. Manca l'angolo superiore destro. 17<br />

x 30 x 1,3-2,4 (più spessa in basso); alt. lett. 5,4-5,6. Lettere snelle. Nelle E i tratti orizzontali superiori<br />

tendono lievemente verso l'alto; le P con occhiello aperto. 1: T lunga, O nana, THE e RI in nesso.<br />

Punti triangolari o a uncino.<br />

Provenienza: Catania. L'iscrizione "fu anni sono trovata nel cavare i fondamenti di una mia casa",<br />

evidentemente a Catania (cfr. il nr. 76), secondo Biscari. Quest'ultimo la collocò nel suo museo, dove<br />

è stata segnalata a partire da Torremuzza.<br />

Petillia Eleutherio<br />

pia salve.<br />

CIL X 7082 (Mommsen). I. Biscari, in Mem. stor. lett. Sicilia II (1756), 316 (lettera per D. Schiavo del 20/10/1756);<br />

Torremuzza 1769 1 , 179 nr. 91; 1784 2 , 190 nr. 105 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45; da Torremuzza, G. Marini, Cod. Vat.<br />

lat. 9074 p. 835 nr. 15); Ferrara 1829, 356 nr. 8.<br />

È notevole l'accuratezza delle lettere e il formulario con pia salve (L2b), tipico della<br />

Sicilia orientale (cfr. cap. 2.5.1.2). – Il gentilizio potrebbe essere attestato anche in 39; per altre<br />

attestazioni siciliane, vd. Manganaro 1988, 33. La forma greca del cognome sarà ÉEleuy°rion<br />

(non ÉEleuyeri≈, come viene registrata in LGPN IIIA 140). – Datazione: I secolo, in base al<br />

formulario.<br />

118. Inv. 259 (Sala VI, 67) (a1), 280 (Sala VI, 88) (a2) e 305 (Sala VI, 113) (b). Mag. cort. Collezione dei<br />

Benedettini.<br />

Tre frammenti contigui di una lastra marmorea mutila nell'angolo superiore sinistro e in basso, inseriti<br />

in tavole di gesso. a1: 15 x 16; a2: 17 x 19; b: 21 x 20; misure complessive della lastra: (32,5) x 30 x tra 1<br />

e 3,5; alt. lett. 2,2-1,3. Forme delle lettere: alfa con la traversa spezzata; E; theta e omicron romboidali; M,<br />

TT , L¯; fi montante e romboidale; v. Foglia di edera nella r. 1, e secondo Amico anche nella r. 3 dopo<br />

LIA.

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