L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

366 Kalle Korhonen
408. Inv. 645 (Sala VII, 289). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea. Retro liscio. 22,5 x 38 x 1,8; alt. lett. 2-2,5. Mano A. Scrittura continua. 1, 4: punti
triangolari. 3: AE in nesso.
l·naevivs ilevther / et l naevivs narcis/v·et·l·naevios thesmv/s·h·l naevivs helen·o / 5
patro svo
Copia di CIL VI 9138, cfr. p. 3469 (= Filippi 1998, fig. 88 nr. 51275); CIL X 1089*, 146. Torremuzza 1769 1 , 177 nr. 78;
1784 2 , 188 nr. 92 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 428 nr. 18.
Sono state copiate soltanto le righe 1-5 dell'originale, che ha Naevio Heleno e patro(no) /
suo. È stato segnalato nel convento di S. Paolo fuori le mura a partire dal Settecento (Gori,
Maffei 1749); ora è nel chiostro (Filippi, cit. sopra).
409. Inv. 528 (Sala VII, 172). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra irregolare di marmo con venature grige. 16,5 x 22,5 x 2,8; alt. lett. 2-2,5. Mano B. Spazi come
indicato. 2: N inversa.
docapti icari / argentari
Copia di CIL VI 9158; CIL X 1089*, 85. Torremuzza 1769 1 , 57 nr. 5; 1784 2 , 62 nr. 7 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45);
Ferrara 1829, 430 nr. 11.
Nell'originale il nome è D. Capti Icari. È stato segnalato nel Palazzo Capponi nella
seconda metà del Settecento (Marini); è finito nei Musei Vaticani.
410. Inv. 529 (Sala VII, 173). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra irregolare marmorea ricomposta da due frammenti. Retro e lato sin. lisci. 17,5 x 35,5 x 2,5; alt.
lett. 2-2,8. Mano A. Spazi come indicato. Rubricatura manca in basso dove il colore originale del
marmo è ben conservato. Nella scheda di Scammacca, il commento: "marmo 20 (settem)bre 1746".
l·marcvs·l·C·l· / an·thvs·l·hnar / ivs de svbvrra
Copia di CIL VI 9491, cfr. p. 3895 (= Imagines Mus. Cap. 434-35 nr. 1521); CIL X 1089*, 135. P. Scammacca, Cod.
Maruc. A 77 f. 15v (da cui A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 88r) e 151r; Anonimo (1), Cod. Maruc. A 77 f. 142r;
Torremuzza 1769 1 , 128 nr. 36; 1784 2 , 135 nr. 39 (da V. M. Amico, cfr. sopra, p. 45).
Nell'archetipo si legge Marcius e lanari(us), e il nome del quartiere è Subura. È stato
segnalato nei Musei Capitolini a partire da Guasco (1775); proveniva dalla collezione di
Alessandro Albani. Mommsen vide due copie, l'una dai Benedettini, l'altra nel Museo Biscari
(è forse quella segnalata da Ferrara 1829, 434 nr. 15). Il significato della data indicata da
Scammacca è incerto, forse inventato (cfr. pp. 19-21).
411. Inv. 454 (Sala VII, 98). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea. Lati corrosi. Retro liscio. 15 x 25 x 2,4; alt. lett. 1,8-2,4. Mano A, ma senza apicature. 3
C inversa. Nella scheda di Scammacca, il commento: "marmo 20 (settem)bre 1746".
m·apollinvs·n/egotiator·v·a· / x·C
Copia di CIL VI 9652, cfr. p. 3470 (= Imagines Mus. Cap. 434-35 nr. 1523); CIL X 1089*, 38. P. Scammacca, Cod.
Maruc. A 77 f. 16v (da cui A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 96r) e 151r; Anonimo (1), Cod. Maruc. A 77 f. 142r.
La M iniziale sembra un'interpolazione, visto che l'archetipo inizia con il cognome
Apollonius; alla fine di esso, dopo la prima X, gli autori segnalano la metà sinistra di un'altra
X. Prima di arrivare nei Musei Capitolini, dove viene segnalato a partire da Guasco (1775),
l'archetipo si conservava nella collezione Ficoroni. (Il significato della data indicata da
Scammacca è incerto, forse una falsificazione, cfr. pp. 19-21.)