L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 199
71. Inv. Biscari 980. Magazzino del cortile. Collezione Biscari.
Due frammenti combacianti di un sarcofago marmoreo, male restaurato, mutilo in alto a sinistra e a
destra. Decorato con un erote che sostiene uno scudo, entro il quale vi è l'iscrizione. Secondo il
Biscari, che vide il sarcofago più intero, "nei lati erano scolpite due teste di Medusa". (44) x (73) x (39);
diam. del campo epigrafico 20 ca.; alt. lett. 1,6-2,0. Nella G il trattino, tendente verso il basso, non
tocca la curva inferiore. Punti triangolari (rr. 2 e 4).
Provenienza: Catania. "Fu trovato negli scavi per le fondamenta della Chiesa di S. Euplio dove due
camere sepolcrali furono scoperte allora", secondo Biscari (cit. da Libertini). Visto nel Museo Biscari a
partire da Mommsen, che non conosceva il codice di Biscari e collocava l'iscrizione tra le urbane.
[D(is) M(anibus) s(acrum) (?)]
C(ai-) Co[---]
Magni, [vix(it)]
an(nis) II, me[ns(ibus) ---]
5 VII[1-2]; Cìss[us ---]
et Cra[---]
nepoti +[---]
mo.
CIL VI 15881; CIL X 1088*, 97 (Mommsen). I. Biscari, "Manoscritto sugli antichi sarcofagi" (perduto; cit. da
Libertini). – Libertini 1930, 74 nr. 155; V. Tusa, I sarcofagi romani in Sicilia (AAPal Suppl. 5), Palermo 1957, nr. 24
(come inedita); id., I sarcofagi romani in Sicilia 2 (Bibliotheca archaeologica 14), Roma 1995, 21 nr. 26, tav. XXIX (testo
da Libertini).
Secondo Libertini, il manoscritto di Biscari "dà una lettura più completa", che Libertini comunque non cita.
Forse le lettere finali delle prime righe provengono dal manoscritto? 2: C·CO (con la sola metà sinistra dell'O)
Mommsen, CCO Libertini; l'O non è più visibile. 3: MAGN (con la sola metà sinistra della N) Mommsen, MAGNI
Libertini (I dal manoscritto?), MAGN lapide. 4: ANN·[I]·ME[ Mommsen, AN LIME Libertini. 5: l'ultima lettera,
vista solo da Mommsen, è stata sottolineata. 6: ET ORA Libertini. 7: A[MANTISSI-] Mommsen, ma l'A non si
vede, e l'epiteto sembra troppo lungo, visto lo spazio disponibile. In ogni caso, [piissi]mo, [carissi]mo o [dulcissi]mo.
8: MDO Libertini.
Il cognome del defunto è Magnus; se la lettura di Libertini del cognome proviene dal
manoscritto, il formulario è L5 con il nome al genitivo. Il nome K¤ssow / Cissus "edera" è
attestato dall'epoca classica a quella romana. 127 – La datazione proposta dal Tusa, in base allo
stile della scultura e i caratteri dell'iscrizione, è la fine del III secolo. Viste l'indicazione del
prenome e la paleografia, difficilmente definibile ma certamente non appartenente al I secolo,
mi sembra comunque verosimile una datazione nella seconda metà del II secolo o nella prima
metà del III.
72. Senza nr. inv. Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Frammento dell'angolo superiore sinistro di una lastra di marmo bianco, forse insulare. Retro grezzo.
(11) x (10,5) x 2; alt. lett. 1,2-1,6. Forme delle lettere: A, E, M; omicron romboidale; forma del xi: Z; V
(tondo).
Provenienza: probabilmente Catania. Segnalata da Kaibel nel Museo Biscari e collocata tra le catanesi,
con il commento "Sicula sine dubio". La provenienza urbana mi pare esclusa, a causa delle lettere
romboidali, e tra le città della Sicilia orientale, è preferibile Catania, visto che si tratta di un piccolo
frammento (cfr. cap. 3.4).
127 LGPN I 265, II 261, IIIA 242 ("KissÒw" [!]), IIIB 231; per Roma: Solin 1982, 1092-93.