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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 115<br />

dopo la datazione, una frase pertinente all'acquisto della tomba, paragonabile al tipo G10b e<br />

L10: se vivi conparaberunt.<br />

Il seguente esempio corrisponde, invece, esattamente al tipo G9b, ed è stato classificato<br />

di conseguenza:<br />

L9b: nome[nom.] + età + data della morte<br />

(iv) Infas Pyrrus [--- vixit ann- ---] / et menses III; rec[essit in pace (?)] / III Idus Septem[bres<br />

---]. / (chrismon) (193)<br />

Come negli esempi di L8, la data della morte segue dopo l'indicazione di età. L'epitaffio è<br />

come uno del tipo L3, ma con la data aggiunta. 459 Questo è l'unico caso di L9b.<br />

Per quanto riguarda il tipo G10, con la menzione dell'acquisto, l'unico caso intero è il<br />

seguente:<br />

L10: nome + verbo "acquistare" + oggetto[acc.] + oggetto[dat.] …<br />

(v) Ego Aurelius Samohil conparabi / memoriam mi et oxsoris maee Lasie Eri/ne, que fatum<br />

conplebit XII Kal(endas) Novebr/es … quae vixit annos XXIII, cum pace … (227).<br />

L'esempio assomiglia a quelli del formulario greco G10b. Viene usata la prima persona (cfr. p.<br />

110, esempio (xxiii)), l'oggetto dell'acquisto viene indicato, come anche per chi il sepolcro fu<br />

acquistato (mi et oxsoris maee). 460 Paragonabili sono anche alcuni esempi del formulario latino<br />

L7. È interessante che come tutti gli epitaffi greci del contesto religioso giudaico<br />

appartengono alla categoria G10, questo, l'unico epitaffio giudaico latino, ha un formulario<br />

corrispondente latino. 461<br />

2.8.2. ASPETTI STILISTICI<br />

Mentre negli epitaffi greci viene spesso indicato, oltre all'età, anche la data della morte, ma<br />

raramente la data della sepoltura, quest'ultima è comune nelle epigrafi latine. Il solito verbo è,<br />

come anche altrove, depono. 462 In CIL X 7112 vengono indicate le date della morte e della<br />

sepoltura. La data della morte viene indicata certamente in 165 (dece[s]sit), 193 (rec[essit]), e<br />

nella giudaica 227 (fatum conplebit). Per di più, la data che segue dopo requievit in CIL X 7113<br />

riguarda verosimilmente la morte, non la sepoltura. 463<br />

Degli epiteti, fidelis viene usato talvolta (165, CIL X 7112: fidelis facta e 7113); la defunta<br />

commemorata in 165 era anche sanctissima. Nei frammenti è attestato anche l'epiteto al<br />

genitivo bonae [memoriae]. 464<br />

459 Come dico a n. 457, il nr. 164 apparteneva al tipo L8 o a L9.<br />

460 Oxsoris maee deve essere interpretato come fosse al dativo; l'iscrizione presenta anche altre confusioni nell'uso<br />

dei casi (vd. il mio commento nell'edizione).<br />

461 Cfr. inoltre CIL X 7115, segnalata sotto il tipo L9a. Anche l'iscrizione Ferrua 1989, 121 nr. 465 conteneva la<br />

parola conpa[ravi(t)], ma è troppo frammentario per una classificazione.<br />

462 Nr. 164; CIL X 7115 e 7116; Ferrua 1982-83, 21 nr. 73, 28 nr. 100 e 29 nr. 101.<br />

463 L'uso sembra poco attestato; almeno nelle iscrizioni cristiane conservate nei Musei Vaticani, non ci sono casi<br />

con il verbo requiesco seguito immediatamente da una data, vd. C. Lega, Le iscrizioni cristiane di Roma conservate nei<br />

Musei Vaticani: Indice dei vocaboli, Città del Vaticano 2000, 263-64.<br />

464 La parola memoria non è conservata nei frammenti, ma l'integrazione è certa; i casi sono nr. 207, Libertini

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