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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 77<br />

perparvulo cippo"). Va, inoltre, segnalata anche la lastra funeraria decorata con le piante dei<br />

piedi al nr. 143. La situazione delle iscrizioni cristiane è simile: quasi tutti gli epitaffi sono stati<br />

incisi su lastre di marmo. È eccezionale l'iscrizione al nr. 179, incisa su un cippo lavorato poco<br />

accuratamente. Le cornici sono rare.<br />

Il contesto archeologico preciso delle epigrafi funerarie catanesi, scoperte prima del<br />

Novecento, non è quasi mai definibile con esattezza. 324 Visto che gli autori indicano in molti<br />

casi la zona di ritrovamento, è possibile gettare uno sguardo generale sui luoghi da dove<br />

provengono gli epitaffi catanesi. La zona più frequentemente indicata è quella adiacente alla<br />

Piazza Stesicoro o, in altre parole, della Porta Stesicorea o della Porta di Aci. Se includiamo<br />

anche le epigrafi trovate nelle vicinanze dell'anfiteatro e della chiesa di S. Euplio, dalla zona<br />

provengono almeno una ventina di epigrafi, scoperte soprattutto nel Settecento. Come il<br />

luogo di ritrovamento di una decina di epitaffi viene indicato il convento dei Domenicani o le<br />

adiacenze, compresa quella della vicina Villa Rizzari. Alcuni epitaffi pagani provengono<br />

anche dalle tombe di Via Dottor Consoli, dai dintorni di S. Maria Gesù, e dalla collina Cibali.<br />

Per quanto riguarda le scoperte più recenti, è spesso nota soltanto la zona da dove<br />

provengono. Sebbene talvolta ritrovate negli scavi delle necropoli antiche, il contesto originario<br />

non è stato conservato, oppure non viene descritto nelle pubblicazioni. Evidentemente<br />

pochissime iscrizioni sono state scoperte in situ. L'epitaffio greco al nr. 87, inciso su un<br />

cinerario, proviene probabilmente da una camera ipogeica nel quartiere Orto del Re (proprietà<br />

Guglielmino), scoperta nel 1913 e pubblicata da Orsi. 325 Si trattava di un ipogeo con tombe<br />

a cremazione, e quindi certamente non posteriore al II secolo, con pochissimi ritrovamenti. A<br />

causa della presenza del nome Flavianus, è poco verosimile che l'epitaffio sia anteriore all'età<br />

flavia. Dalle vicinanze provengono anche altre epigrafi funerarie pagane, scoperte, però, "in<br />

mezzo alle terre". 326 Una di queste fu, comunque, scoperta attaccata alla testata di un sarcofago<br />

in muratura, e quindi non può provenire dallo stesso ipogeo, se quest'ultimo conteneva<br />

esclusivamente cinerari. 327 In ogni caso, si trattava di una lastra collocata originariamente<br />

all'interno dell'ipogeo.<br />

Conosciamo meglio i luoghi di ritrovamento delle iscrizioni cristiane, visto che molte<br />

sono state scoperte nel Novecento. 328 La maggioranza degli epitaffi di cui è noto il luogo di<br />

ritrovamento, provengono dalla zona a nord-ovest del centro, da Via Dottor Consoli (più di<br />

una ventina) e da Via Androne (una decina). Dalla collina Cibali provengono un certo<br />

numero di frammenti. 329 Dalla zona di Piazza Stesicoro, invece, provengono soltanto una<br />

mezza dozzina di iscrizioni cristiane. Alcuni degli epitaffi cristiani furono ritrovati dentro le<br />

fosse, ma non si può sempre dire se si riferiscono al defunto oppure se erano stati riutilizzati<br />

come lastre di rivestimento. 330<br />

324 L'unica eccezione è l'epigrafe al nr. 104 (= CIL X 7074), trovata, secondo Amico, con una lucerna incisa FORTIS;<br />

ma dalla descrizione di Amico non emerge il rapporto preciso dei due oggetti.<br />

325 Orsi 1915, 215-16; l'iscrizione: 216 (i). Cfr. Wilson 1990, 134.<br />

326 Orsi 1915, 216 (ii), 219 (i) e (ii), 221 (= nr. 78 qui).<br />

327 Orsi 1915, 216 (ii): "rinvenuta nel terreno circostante all'ipogeo ed era anzi appoggiata alla testata di un<br />

sarcofago in muratura". Nello stesso luogo fu scoperta anche un'iscrizione cristiana dei secoli V-VI (pp. 219-20).<br />

328 Per sepolcreti cristiani tipici di Catania, vd. ad es. i disegni in Orsi 1893, 386, id. 1918, 55, e in NSA 1937, 76;<br />

sulla loro localizzazione, vd. G. Libertini, ASSicOr 19 (1922) 65-66.<br />

329 Orsi 1893, 388-89.<br />

330 Secondo Paolo Orsi, l'epigrafe NSA 1897, 240 (i) (= JIWE I 148) fu trovata "murata dentro uno dei loculi"; cfr. G.<br />

Libertini, NSA 1937, 77: "iscrizioni funerarie che, in frammenti, furono trovate nello scavo e, qualche volta, anche

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