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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 25<br />

Tavola 2. Le iscrizioni autentiche per le quali il Cod. Maruc. A 77 è l'unica testimonianza anteriore<br />

alla conservazione a Catania<br />

(IG = IG XIV; VI = CIL VI; X = CIL X)<br />

Nr. CIL / IG / ICUR Scammacca Anon. 1 e 2 Galletti altre informazioni<br />

– ICUR 2685 14r – "Marmo c. 1746"<br />

– VI 34244 10r –<br />

– X 1509*, 5 5v 142r "In Cimiterio Calisti an. 1746"<br />

108 IG 490 – 142v<br />

143 VI 28340 – 143r<br />

257 X 1088*, 456 11r –<br />

260 VI 10766 7r 143r "Aventino"; Galletti, Cod.S. Paolo<br />

282 VI 16322 – – 163v<br />

289 VI 18121a 7r 143r "Aventino"; Galletti, Cod.S. Paolo<br />

290 VI 18529 150v 142v<br />

294 VI 19260 – – 163v<br />

295 VI 19272 – – 163v<br />

297 VI 20105 150r 143r<br />

307 VI 22163 – 142v<br />

319 VI 24565 152r 142v<br />

320 VI 24730 6v 142r<br />

327 VI 25106 16v, 151r 142r<br />

328 VI 25790 143v 143r<br />

334 VI 27193 143v 143r<br />

335 VI 27289 – – 163v<br />

337 VI 27904 – 143r<br />

346 ICUR 2681 13v 142r "l'a. 1746"<br />

348 ICUR 2683 14r 142r "Marmo c. 1746"<br />

349 ICUR 2684 – 142r<br />

350 ICUR 2686 2v 142r Galletti, Cod. S. Paolo<br />

354 ICUR 2691 2v 143r<br />

355 ICUR 2692 14r – "Marmo c. 1746"<br />

356 ICUR 2693 – 142r<br />

Per cominciare, è lecito concludere che le iscrizioni nei fogli 163 (e 166) provengono da<br />

Roma, visto che, secondo Galletti, erano state acquistate da Scammacca (vd. sopra, 1.1.2.3),<br />

attivo nell'Urbe. Come si vede dalla tavola 2, è interessante che queste iscrizioni formano un<br />

gruppo a sé stante, e non vengono segnalate altrove nel codice. Per di più, lo Scammacca<br />

parla in alcuni casi di un luogo di ritrovamento a Roma (vd. sopra, 1.3.2.1). Ma è teoricamente<br />

possibile che tutte le altre iscrizioni siano di origine catanese, come 108 = IG XIV 490 e 141 =<br />

CIL VI 28340. Tuttavia ho già detto che non credo che le epigrafi 307 = CIL VI 22163, 337 = CIL<br />

VI 27904 e 349 = ICUR 2684 siano catanesi, ma con grande verosimiglianza urbane. Sembra<br />

necessario, inoltre, fare una distinzione tra i ff. 142 e 143r, provenienti dal Museo dei Benedettini,<br />

e i fogli scritti da Scammacca e da Galletti. Nel caso delle schede e dei fogli scritti dallo<br />

Scammacca, si tratta probabilmente di schede delle epigrafi venute nelle sue mani, non copiate<br />

nel museo. Se Scammacca, ad esempio, fosse andato nel museo per compilare un catalogo<br />

delle iscrizioni, avrebbe sicuramente copiato anche altre iscrizioni conservate lì. In base allo<br />

studio delle caratteristiche interne delle iscrizioni, mi pare che le epigrafi 108 e 141 siano le<br />

uniche locali: in questo materiale mancano altrimenti completamente i casi con chiare caratteristiche<br />

catanesi. Concludendo, credo che tutte le iscrizioni segnalate da Scammacca (o da

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