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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 71<br />

secoli dell'epoca imperiale. 288 Quanto alle tipologie dei monumenti, si conserva una sola base<br />

marmorea di statua onoraria con iscrizione; fu utilizzata due volte nell'antichità (le epigrafi ai<br />

n.ri 12 e 40); è notevole anche l'ara funeraria di un duoviro (17). Inoltre, sono state trovate<br />

alcune lastre onorarie più o meno frammentarie, che dovevano essere attaccate alle basi, come<br />

probabilmente era il caso delle iscrizioni del duoviro L. Caelius Macer (18-20). Insomma, i<br />

monumenti sono assai modesti, come in altre città siciliane. 289 Mancano completamente, ad<br />

esempio, le stele centinate.<br />

Il materiale della prima età della colonia è poco numeroso: l'unico pezzo databile<br />

quasi sicuramente all'età giulio-claudia è il cippo della costruzione dell'acquedotto (nr. 25).<br />

L'altro blocco paragonabile (nr. 46) può essere della stessa epoca, come anche la problematica<br />

iscrizione CONS (nr. 35a) su un cippo di pietra lavica.<br />

Come è naturale, la maggioranza delle epigrafi pubbliche appartengono ai primi due<br />

secoli d. C. 290 Purtroppo, si tratta soprattutto di frammenti con poche informazioni e<br />

difficilmente databili; l'eccezione più importante è costituita dalle epigrafi di Iulius Paternus<br />

(vd. sotto). Il materiale contiene almeno due iscrizioni onorarie dedicate agli imperatori. 291<br />

Vengono menzionati, inoltre, un paio di senatori, 292 cavalieri (16 e 17), magistrati municipali<br />

(vd. sotto), un seviro augustale (CIL X 7027) e un militare (vd. n. 297). Alcuni frammenti<br />

testimoniano dell'attività edilizia. 293<br />

Tra i documenti epigrafici più notevoli a Catania vi sono i frammenti del resoconto (o<br />

dei resoconti) di Iulius Paternus sulle vicende collegate a una notevole opera edilizia, forse il<br />

porto. 294 I destinatari della relazione, che ha la forma di una lettera, sono evidentemente gli<br />

imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero. Il resoconto, motivato dalle difficoltà nel<br />

finanziamento del progetto, risale agli anni 164-166. Durante la schedatura, ho scoperto che la<br />

lavorazione della pietra al nr. 22 è diversa dai frammenti al nr. 23, ma credo che si tratti in<br />

ogni caso di due sezioni dello stesso resoconto, o di due relazioni relative alla stessa vicenda.<br />

Mentre la posizione di Iulius Paternus rispetto all'evergetismo è incerta, conosciamo almeno<br />

un evergeta: T. Flavius Ionius, il cui nome fu inciso in un'architrave scoperta nel teatro<br />

288 N.ri 21, 25, 30, 35 e 46; Manganaro 1961, 195, fig. 20.<br />

289 L'aspetto molto semplice delle iscrizioni siciliane di ogni tipo è stato sottolineato recentemente anche da L.<br />

Bivona, in Gulletta (a c. di) 1999, 115 e in Varia epigraphica (Atti del Colloquio Bertinoro 8-10 giugno 2000) (Epigrafia e<br />

antichità 17), Faenza 2001, 49-53.<br />

290 Iscrizioni latine n.ri 14, 16-23, 28, 30, 32, 34-36 e 39-40; il frammento perduto pubblicato sotto il nr. 18, CIL X<br />

7026, 7027, 7029, 7033, 7035 (?) e 7105 (cfr. Holm – Libertini 1925, 32 nota *); Manganaro 1959b, 157, fig. 3; id. 1961,<br />

195 (fig. 20); id. 1989, 172 n.ri 40 (vd. sotto, p. 71 n. 293), 41 e 43, 176 nr. 51 e 177 nr. 54 (AE 1989, 341 j, k, m, o e q);<br />

NSA 1923, 412 (= Libertini 1981, 61 = AE 1984, 438); NSA 1956, 177 (fig. 13); Orsi 1893, 387; la dedica greca dei<br />

Laodiceni (nr. 27) e il frammento con [chf¤]smati (nr. 43), forse anche la perduta CIL X 7015. Si deve segnalare,<br />

inoltre, un frammento evidentemente inedito, riutilizzato nella scaenae frons del teatro e ancora in situ, che ho visto<br />

in aprile del 2002. Si tratta della parte inferiore sinistra di una lastra grande; il testo è Div[i ---] (con I lunga) /<br />

tri[b(unicia) pot(estate) ---]. – Il frammento perduto CIL X 7044, visto nel Museo Biscari, apparteneva alla seconda<br />

metà del II o agli inizi del III secolo, visto che viene segnalato un T. Aelius. Potrebbe aver contenuto l'elenco degli<br />

ufficiali di una corporazione.<br />

291 Manganaro 1989, 177 nr. 54 (AE 1989, 341 q) e un frammento inedito del teatro (vd. n. 290).<br />

292 Vd. 13 (funeraria), 14 e NSA 1923, 412 (AE 1984, 438), con il senatore [---]us M. f. M. n. [---]anus.<br />

293 Nr. 34; Manganaro 1989, 172 n.ri 40 (cfr. id. 1988, 117) e 41, 176 nr. 51 (AE 1989, 341 j, q, o). Nel frammento 172<br />

nr. 40, l'integrazione proposta da Manganaro, con il nome di Marco Aurelio, è poco verosimile, come hanno<br />

sottolineato Wilson (1990, 365 n. 117) e recentemente M. Horster, Bauinschriften römischer Kaiser, Stuttgart 2001, 341-<br />

42. Cfr., inoltre, il frammento CIL X 7035, con pec(unia) seguita da un punto triangolare; le lettere erano di una certa<br />

grandezza (cfr. Ferrara 1829, 381; Mommsen non dà una descrizione).<br />

294 N.ri 22 e 23, e forse anche Manganaro 1959b, 157, fig. 3 (= id. 1989, 170 nota 25).

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