L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 159
15. Inv. 916 (Sala IX, 95). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Tre frammenti combacianti di una lastra marmorea opistografa. Il lato sinistro si conserva all'altezza
della r. 2. (31,5) x (41) x 1,8; alt. lett. 4,5-5,5. Sul retro, l'iscrizione nr. 10. 2: foglia di edera (alt. 7,5).
Punto ben articolato tra V e S.
Provenienza: probabilmente Catania. Vd. al nr. 10.
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[---] Virius [---]
(folium) v(ir) s(pectabilis) [---]
Inedita.
2: Anche S[P è possibile.
L'interpretazione dell'iscrizione potrebbe essere collegata con quella dell'altro lato, 48 ma
questa sembra posteriore delle due. Per l'indicazione della spettabilità, essa va datata alla fine
del IV o al V secolo; 49 le forme delle lettere mi impediscono di pensare al VI secolo. Non
sappiamo né se la lastra fu riformata durante il riutilizzo, né se l'epigrafe anteriore rimase
visibile dopo l'incisione di questa. – Il nome nella prima riga, anche se frammentario, è senza
dubbio Virius: la V era vicina al margine (la riga seguente inizia con la edera). Gli altri nomi
antichi in -virius (Covirius, Novirius) sono da escludere: Virius, un antico gentilizio, era ben
attestato nell'ordine senatorio della tarda antichità. 50 Comunque, visto che si tratta di uno
spectabilis, non c'è un collegamento evidente con alcun personaggio noto da altre fonti.
ISCRIZIONE DELL'ORDINE EQUESTRE
16. Inv. 642 (Sala VII, 286). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Parte superiore di una lastra marmorea ricomposta da due frammenti, mutila a destra. In alto, una
cornice modanata. Retro liscio. (14,5) x (67) x 2,7 (campo epigrafico) – 4,8 (cornice); alt. lett. 2,2-2,8.
Provenienza: Catania. "Nel chiostro dei PP. Domenicani sotto titolo di S. Domenico fuori le mura un
pezzo di marmo da me si scoperse adoperato, credo tempo fà per adornamento di sepolcro" Amico
(cod. Palermo). 51 Secondo il medesimo (1741) l'epigrafe veniva conservata nello stesso convento; "in
Palatio Senatorum", Pantò ap. Muratori. Segnalata nel Museo Biscari a partire da Torremuzza.
L(ucio) Roscio L(uci) f(ilio) Quir(ina) Rufo, pr(aefecto) [coh(ortis) ---]
equitatae, equo pub(lico), adlecto [in V decurias (?) ---]
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CIL X 7019 (Mommsen). Muratori, ms. 18, 224 (da Antonio Pantò; cit. da Mommsen); id. 1739-42, 740 nr. 2; V. M.
Amico, Cod. Bibl. Comunale Palermo Qq D 203 f. 22v (lettera per A. Mongitore del 2 febbr. 1735); Amico 1741, 227
nr. 35; Torremuzza 1769 1 , 119 nr. 11; 1784 2 , 126 nr. 12 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 338 nr. 1. – Cfr.
Kubitschek 1889, 130; Holm – Libertini 1925, 76; Forni 1980, 955; Manganaro 1988, 53; H. Devijver, Prosopographia
militiarum equestrium quae fuerunt ab Augusto ad Gallienum V, Leuven 1993, 2222 nr. 10a; Eck 1996a, 236-37; id. 1996b,
112.
2: Integrata da Eck.
48 È inverosimile che V S significhi v(otum) s(olvit) in un'iscrizione così tarda.
49 Sul titolo spectabilis, vd. O. Hirschfeld, Sitzungsber. Berl. Akademie 1901, 596-98 = id., Kleine Schriften, Berlin 1913,
665-67.
50 Cfr. PLRE I 969 (9 attestazioni); un caso urbano in PLRE II 1171.
51 Amico (1741) parla qui di "S. Mariae Majoris patrum praedicatorum coenobium", cfr. la pittura detta S. Maria la
Grande, conservata ancora nel convento di S. Domenico (vd. Sicilia. Guida d'Italia [TCI], Milano 1989 6 , 727).