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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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396 Kalle Korhonen<br />

(F. Gilli, cfr. ICUR I p. LV). Non contiene l'iniziale D. M.; inizia con Crescens coniugi suae<br />

Hilaritati. Un'altra copia è stata registrata a Ravenna (CIL XI 27*, 18).<br />

534. Inv. 606 (Sala VII, 250). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro e lati lisci. 20,5 x 21 x 2,2; alt. lett. 2,3-2,4 (r. 4: L 3,1). Mano A.<br />

flavianvs / libertvs im / pace·d·p·xiiii / kal·mar<br />

Copia di ILCV 763A adn., cfr. A. Ferrua, Suppl. p. 7; CIL X 1089*, 101. Torremuzza 1769 1 , 249 nr. 30; 1784 2 , 266 nr. 34<br />

(da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 436 nr. 21.<br />

L'originale viene segnalato da C. M. Kaufmann, Handbuch der altchristlichen Epigraphik,<br />

Freiburg im Breisgau 1917, 108, che cita P. Aringhi, Roma subterranea I, Paris 1659, 333; non ho,<br />

comunque, trovato l'iscrizione nell'opera di Aringhi. 277 È quindi possibile che Kaufmann<br />

abbia errato; ma in ogni caso, la sua fonte deve essere un autore che ha visto l'archetipo, non<br />

la copia. Ferrua conosceva evidentemente soltanto la copia catanese, e ha proposto che si<br />

tratti di una falsificazione; ma visto anche che un'altra copia è stata segnalata a Ravenna (CIL<br />

XI 27*, 19), sembra che non si possa dubitare sull'esistenza di un archetipo autentico.<br />

CASTRUM NOVUM<br />

Copie di iscrizioni di altre città<br />

535. Inv. 906 (Sala IX, 85). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Sul retro, l'iscrizione antica nr. 250. 21 x 30,5 x 1,7; alt. lett. 2,2-3,5. Mano A. Spazi<br />

come indicato. 3: foglia di edera con una lunga coda.<br />

corneliae saloni/nae castissimae / avg·col (edera) ivlia cast/ro novo devota nv/ 5smeni<br />

eivs<br />

Copia di CIL XI 3577; CIL X 1089*, 17. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 150r; Anonimo (1), cod. cit. f. 142v;<br />

Torremuzza 1769 1 , 33 nr. 27; 1784 2 , 37 nr. 27 (da V. M. Amico, cfr. sopra, p. 45; "de fide valde dubitandum").<br />

È interessante la divergenza dell'epiteto di Cornelia Salonina rispetto all'originale: in<br />

esso, si legge sanctissimae. L'archetipo, appartenuto – come l'archetipo della copia seguente –<br />

alla collezione di Alessandro Albani (Muratori 1739-42), è finito nei Musei Capitolini.<br />

536. Inv. 341 (Sala VI, 149). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 47 x 21 x 2,6; alt. lett. 2,9-4. Mano A. Spazi come indicato.<br />

pvblio corneliolici / nio valeriano nobiliss / imo caes·z·z·col·ivliacas / tronovode<br />

votanvmniaeivs<br />

Copia di CIL XI 3578; CIL X 1089*, 16. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 150v.<br />

La fine originale è numini aeius. Come l'archetipo della copia precedente, anche<br />

l'archetipo di questa copia appartenne alla collezione di Alessandro Albani (Muratori 1739-<br />

42); è finito nei Musei Capitolini.<br />

277 Ho cercato nella versione stampata a Roma nel 1651 (Roma subterranea novissima in qua post Antonium Bosium …<br />

opera et studio Pauli Aringhi Romani I-II), e nel compendio monovolume Roma subterranea novissima … ex<br />

absolutissimo opere Pauli Aringhi in hanc portatilem formam concinnata, Arnhemiae 1671.

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