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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 183<br />

Nell'Oriente greco l'integrazione naturale per il piccolo frammento sarebbe [chf¤]smati,<br />

ad es. chf¤smati boul∞w, uguale a decreto decurionum. 109 Tuttavia a Catania le epigrafi di<br />

epoca romana con tali indicazioni in greco non sono finora attestate. Ma anche se le poche<br />

testimonianze della vita municipale sono in latino, è inverosimile che tali indicazioni nella<br />

lingua greca non esistessero. Per la prima riga non posso proporre alcun'integrazione;<br />

potrebbe esserci la cifra i' (= 10), ma ad es. nell'iscrizione nr. 124, due punti separano il primo<br />

I in fid¤& (ma i punti sono in alto). Quindi è possibile anche un nome femminile [---]+¤a ÉIrh[---<br />

] (ad es. ÉIrÆ[nh]). – Nel complesso, potrebbe trattarsi ad es. dell'epigrafe su una statua<br />

innalzata nel Foro con il permesso dei decurioni, come nell'iscrizione latina catanese<br />

Manganaro 1989, 172 nr. 43 (= AE 1989, 341 m). Se questo è il caso, le lettere delle righe<br />

precedenti dovevano essere più grandi. La datazione precisa è difficile; è un frammento dei<br />

secoli I – II.<br />

44. Senza nr. inv. Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Frammento centrale di una lastra marmorea ("marmo greco" Libertini). Retro liscio. (14,5) x (14) x 4,3;<br />

alt. lett. 2,4-2,6. 3: punto triangolare (non c'è punto nella r. 2).<br />

Provenienza: probabilmente Catania. La segnalazione più antica risale al Mommsen, che collocò il<br />

frammento, conservato allora nel Museo Biscari, tra le iscrizioni urbane. Visto che il frammento è<br />

poco notevole, sembra, comunque, preferibile la provenienza locale (cfr. cap. 3.4).<br />

------<br />

[---]r`tu[---]<br />

[--- q]uìnqu[- ---]<br />

[---]+R`·IC`[---]<br />

------<br />

CIL VI 30629, 5; CIL X 1088*, 410 (Mommsen). – Libertini 1930, 315 nr. 1 (come inedita).<br />

1: +IV Mommsen; 2: IINQVE Mommsen, VINQVE Libertini; 3 DIC Mommsen, PI.O Libertini. L'ultima<br />

lettera può essere una C, G, O o Q.<br />

Sembra che l'epigrafe sia paragonabile per il contenuto al nr. 34. Le lettere sono della<br />

stessa grandezza, ma visto lo spazio tra le righe e lo spessore della lastra, non si tratta dei<br />

frammenti della stessa epigrafe. È inverosimile che sia funeraria (ad es. annis quinque), visto<br />

che negli epitaffi vengono usate cifre per indicare numeri. – Il frammento è databile al I secolo<br />

o alla prima metà del II.<br />

45. Senza nr. inv. Magazzino superiore. Museo Civico.<br />

Frammento superiore sinistro di una lastra marmorea. Sul retro, resti di una cornice. Lati superiore e<br />

sinistro lisci. (19,5) x (13,5) x 3; alt. lett. (12). Lettere snelle.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Per un frammento delle collezioni civiche, rimasto inedito, la<br />

provenienza dall'area catanese sembra verosimile (cfr. p. 62 e cap. 3.4).<br />

FÀ`[---]<br />

------<br />

109 Le lettere SMATI potrebbero in teoria far parte dei gentilizi come Bismatius, Pismatius o Vismatius (vd. Solin –<br />

Salomies 1994, 211), ma questo è inverosimile.

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