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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 59<br />

utilizzate nella compilazione del Corpus inscriptionum Graecarum; qui, le mie notizie si basano<br />

sulle indicazioni del CIG. Le schede di Müller possono in alcuni casi gettare un piccolo raggio<br />

di luce sull'organizzazione delle collezioni catanesi.<br />

Il CIG contiene una dozzina di iscrizioni catanesi schedate da Müller. 232 Evidentemente<br />

le schede non contenevano indicazioni sulla provenienza delle epigrafi. La<br />

maggioranza appartengono alla collezione Biscari. Sono, inoltre, incluse tre iscrizioni dei<br />

Benedettini, 233 una che apparteneva alla collezione Coco (IG XIV 463; sulla collezione, vd. qui<br />

sotto), e IG XIV 457, di cui Müller, l'unica testimonianza, non indicava – almeno secondo il<br />

CIG – il luogo di conservazione. Il motivo di scelta delle tre iscrizioni dei Benedettini sembra<br />

chiaro: tutte sono in qualche modo notevoli. Delle tre epigrafi, la più interessante in questo<br />

contesto è quella al nr. 242 (IG XIV 466), per la quale Müller è la testimonianza più antica. La<br />

provenienza dell'epigrafe è incerta.<br />

Per quel che concerne la collezione Biscari, il nr. 11 (IG XIV 455) era senz'altro notevole;<br />

anche l'epigrafe arcaicizzante al nr. 236 (349) doveva suscitare l'interesse di Müller. Il nr.<br />

129 (IG XIV 504) era all'epoca l'unica urna con un'iscrizione greca nella collezione. Sono<br />

incluse, inoltre, cinque iscrizioni, di cui due, i n.ri 8 e 48 (IG XIV 451 e 474), erano forse collocate<br />

in un posto separato, tra i ritrovamenti locali (vd. sopra, p. 54). Müller è la testimonianza<br />

più antica per le tre epigrafi rimanenti, il nr. 3 (IG XIV 459), l'iscrizione cristiana IG XIV 549 e<br />

la stele IG XIV 805 (vd. p. 132). Nel CIG è stato incluso uno solo dei due blocchi dell'epigrafe<br />

al nr. 3; non sappiamo se Müller non vide l'altro, o se la scheda non è stata utilizzata dagli<br />

editori del CIG. In ogni caso, il secondo blocco viene segnalato per la prima volta in un libro<br />

uscito nel 1867; 234 mi sembra verosimile che la fonte fosse lo stesso Müller. Forse anche<br />

queste tre epigrafi erano collocate tra i ritrovamenti locali. In ogni caso, pare che Müller abbia<br />

evitato i vecchi fondi del Museo Biscari, interessandosi soprattutto delle iscrizioni arrivate<br />

nell'ultimo periodo di ampliamento della collezione.<br />

Visto che il Müller segnala anche la collezione Coco, concludo questo capitolo con una<br />

discussione su essa, pur breve, perché le iscrizioni non sono finite nel Museo Civico. La<br />

collezione, studiata da Mommsen e Kaibel, aveva una certa importanza, perché comprendeva<br />

una trentina di iscrizioni, 235 tutte evidentemente siciliane. Era, quindi, la terza collezione di<br />

Catania, e l'unica in cui era veramente possibile studiare iscrizioni autentiche siciliane, visto<br />

che nelle altre collezioni non esisteva una separazione tra le urbane e le siciliane, o tra le<br />

autentiche e le copie. Almeno una parte della collezione Coco è finita nel Museo di<br />

Siracusa. 236<br />

231 Non mi è stato possibile cercare le schede. Almeno un diario del viaggio in Italia meridionale e Sicilia si<br />

conserva nella Biblioteca regionale e universitaria di Gottinga, Cod. 7, 7, secondo K. Fittschen, in Zwischen<br />

Rationalismus und Romantik. Karl Otfried Müller und die antike Kultur (a c. di W. M. Calder III – R. Schlesier),<br />

Hildesheim 1998, 203 nota 91. Per altre fonti, vd. Döhl, cit. a nota precedente, 56-58.<br />

232 N.ri 3 (IG XIV 459), 8 (451), 11 (455), 24 (502), 48 (474), 129 (504), 174 (525), 236 e 242 (466), e IG XIV 457, 463,<br />

549 e 805.<br />

233 24, 174 e 242 = IG XIV 502, 525 e 466.<br />

234 O. Benndorf – R. Schöne, Die antiken Bildwerke des Lateranensischen Museums, Leipzig 1867, 410.<br />

235 CIL X 7000-7003, 7039, 7041, 7045, 7051, 7055, 7067, 7071, 7072, 7076, 7081, 7093, 7099, 7102; IG XIV 463, 482,<br />

486, 498, 512, 531 (?), 534, 538, 553. È possibile che anche le due centuripine CIL X 7010 e IG XIV 579 siano<br />

appartenute alla collezione (vd. p. 50 n. 187).<br />

236 Almeno IG XIV 463 (vd. Manganaro 1994, 93-94 nr. V; inv. 8751); 498 (cit. 94 nr. VII; inv. 8749); 534 (Ferrua<br />

1989, 116 nr. 440; inv. 8745); 538 (Ferrua 1941, 240; inv. 8744); e 553 (Ferrua 1989, 117 nr. 446; inv. 8747). G.<br />

Libertini, Il Regio Museo Archeologico di Siracusa, Roma 1929, 124 nr. inv. 8750 segnala un'altra iscrizione

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