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Parte prima - only fantasy

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tenzioni. «Non hai capito niente di me, Catherine», borbottai di malavoglia.<br />

Lei mi afferrò per lo scollo della felpa e mi guardò negli occhi, vicinissima<br />

al mio viso. «Cos’è che devo capire?» mi chiese piangendo.<br />

«Dimmi cosa devo capire, Konstantin?»<br />

Sentivo sulla pelle il tepore del suo fiato leggero e profumato ed<br />

ebbi un brivido lungo la schiena.<br />

«Cosa devo capire?» mi ripeté. «Che per colpa tua ho perso Tristan?»<br />

Quelle parole mi colpirono come una pugnalata nello stomaco. Mi<br />

ritrassi dalla sua stretta rabbiosa e le presi il viso con una sola mano,<br />

stringendolo nel mio palmo. Le facevo male, ma non si ribellò, era<br />

troppo orgogliosa. Quando le mie labbra furono a pochi millimetri<br />

dalle sue, Cathy disse, ansimando: «Non fare cose di cui potresti pentirti».<br />

La sua doveva suonare come una minaccia, ma per me fu la più<br />

bella delle frasi d’amore.<br />

La lasciai andare. Non scese dalla macchina, ma restò seduta abbracciandosi<br />

le ginocchia. Rimanemmo in silenzio per un tempo che<br />

sembrò lunghissimo. Poi, lei si girò verso di me. «Riportami a Berlino»,<br />

mi ordinò mentre una nuova lacrima le rigava il viso. «Devo<br />

parlare con Tristan.»<br />

Cathy<br />

Konstantin non fiatò. Riaccese il motore, infilò la <strong>prima</strong> uscita e<br />

nel giro di pochi minuti guidava in direzione di Berlino. Allungai la<br />

mano verso lo stereo e senza chiedere il permesso lo accesi. La dolce<br />

voce di Tristan inondò l’abitacolo e mi provocò una stretta al cuore.<br />

Konstantin con un gesto secco interruppe la musica. Lo guardai<br />

scocciata, ma lui sembrò non accorgersene. Quando sbuffai rumorosamente,<br />

si girò.<br />

«Che c’è? Il viaggio non è di tuo gradimento?» mi chiese con un<br />

sorriso beffardo. Per lo meno si era tolto quell’aria mortificata che<br />

faceva a cazzotti con la sua inimitabile faccia da schiaffi.<br />

«Oh, il viaggio è perfetto. È la compagnia che lascia a desidera-

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