Parte prima - only fantasy

Tristan
11
Nebbia
Nella stanza aleggiava ancora il profumo della sua pelle. Ero seduto
sul letto di Engel e mi guardavo intorno, cercando di distrarmi.
Konstantin, invece, se ne stava in un angolo con la testa fra le mani.
Aveva fatto uno sforzo titanico, lo sapevo. Quando lo chiamai alzò il
viso. Era nervosissimo e si mordeva con foga il labbro inferiore. Le
pupille erano dilatate: aveva fame. Naturalmente sapevo che non
l’avrebbe mai ammesso, è fatto così. Mi alzai e andai a sedermi accanto
a lui. Quando provai ad accarezzarlo, si scansò.
«Lasciami in pace.»
«Sei troppo agitato, rilassati...» gli dissi mentre aprivo completamente
la finestra per far entrare più aria possibile e cancellare l’odore
di lei.
Un’ombra si mosse nel buio e catturò la mia attenzione. Konstantin
si mise all’erta: aveva visto anche lui.
Engel comparve all’improvviso sul davanzale. In mano teneva
qualcosa di... vivo. Cercai di aguzzare la vista nell’oscurità e mi accorsi
che si trattava di conigli. Cinque, per la precisione. Poi, con un
balzo, piombò nella stanza e disse a Konstantin: «Tieni, sono per te».
Mio fratello sgranò gli occhi. «Ho annusato pelle umana pochi
minuti fa, non ho fame.»
Engel rise. «Sai bene che annusare pelle umana non sazia e non
disseta.»
Konstantin, però, era fermo nella sua decisione. «Non ho sete!»
«Come vuoi», fece lei sogghignando. Prese una delle bestiole e la
azzannò. Poi ne passò un’altra a me. «Mangia, Tristan. Tu sì che hai
sete.»