Parte prima - only fantasy

Lo guardai con gli occhi a fessura. «Non mi sono fatta niente, non
prendermi in giro!»
«Scusa, non sono stato per nulla ospitale. Vuoi darmi il cappotto?»
«Tieni», dissi facendomi aiutare a sfilarlo. Il tocco delle sue mani
fredde sulle spalle mi fece sussultare. Lui sicuramente se ne accorse,
ma non lo diede a vedere.
«Cos’hai lì?» mi chiese indicando il pacco che avevo in mano.
«Un regalo per te», sorrisi imbarazzata. «L’ho fatto io, quindi non
ridere.»
Konstantin rise a prescindere e prese la torta dalle mie mani.
«Apro ora?» mi chiese.
«Dopo cena.»
«Va bene.» Portò la mia torta in cucina.
«Allora... la signorina si vuole accomodare a tavola?»
«Ma come, il maggiordomo non c’è stasera?» domandai prendendolo
in giro.
«No, siamo soli», disse, mettendo più enfasi sull’ultima parola.
Mi lasciai condurre in sala da pranzo e quando vi entrammo rimasi
letteralmente a bocca aperta. Su un grande ripiano di legno c’erano
diverse pietanze pronte per essere servite. La tavola era apparecchiata
per due e una candela rossa con un fiocco dorato brillava al centro.
I calici di cristallo erano in bella mostra sulla tovaglia ricamata.
Mi sentii quasi emozionata. «E io che pensavo che avremmo
mangiato tranci di pizza nei piatti di plastica.»
Konstantin sorrise e mi fece sedere. Prese dal comò i piattini
dell’antipasto e li dispose lungo il tavolo. Poi si sedette accanto a me.
Come per magia partirono le note di My Immortal degli Evanescence.
«Cavolo, non ti facevo così romantico...»
«Mi credi se ti dico che, in tutti questi anni, non ho mai fatto una
cosa del genere per nessuna ragazza?»
Mi bastò guardarlo negli occhi per rispondere: «Ti credo».
Cenammo chiacchierando di tutto, ridendo e prendendoci in giro,
stando ben attenti a non nominare né Engel né tanto meno Tristan.
Fu strano rendermene conto, ma la serata mi sembrò perfetta. Non