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Parte prima - only fantasy

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«No, Konstantin. Ho da fare, scusa», si avvicinò e mi abbracciò<br />

con delicatezza. Poi mi schioccò un rumoroso bacio nell’incavo del<br />

collo.<br />

E sparì.<br />

Mio fratello mi rivolse un sorrisino allusivo.<br />

«Piantala, Tristan...»<br />

«Io non ho detto nulla...» fece lui con aria innocente, alzando le<br />

mani.<br />

«Non hai detto ma hai pensato, e se pensi troppo, caro fratellino, ti<br />

si fonde l’unico neurone che ti ritrovi nel cervello.» Mi tolsi la felpa<br />

e sgattaiolai al piano di sopra. Aprii la porta della mia camera e mi<br />

chiusi a chiave. Spalancai la finestra respirando nell’aria della notte.<br />

Chissà se a quest’ora Cathy dormiva...<br />

Dopo un paio d’ore realizzai che il sonno non stava dalla mia parte.<br />

Dovevo muovermi, fare qualcosa. Sapevo che Albert e Derek<br />

dormivano come sassi al piano di sotto, ma non avevo idea di dove<br />

fosse Tristan. Mi alzai dal letto e mi vestii in fretta. Saltai giù dalla<br />

finestra e cominciai a correre. Un’ombra mi affiancò quasi subito.<br />

«Dove vai?» mi chiese mio fratello.<br />

«Non ho sonno... Faccio un giro...»<br />

«Non metterti nei guai», mi raccomandò. E sparì nelle tenebre.<br />

Quando fui a destinazione rallentai il passo. L’enorme abete del<br />

giardino mi avrebbe aiutato ad arrivare senza farmi notare fino al davanzale.<br />

Salii agilmente sull’albero e quando fui all’altezza giusta mi<br />

sporsi per spiare dentro dai vetri della finestra. Con mia grande sorpresa,<br />

mi accorsi che era socchiusa, nonostante il freddo vento autunnale.<br />

La luna rischiarava il buio con un flebile alone di luce. Lei<br />

era lì, immobile nel letto, immersa in un sonno profondo.<br />

I lunghi, scurissimi capelli ricadevano sul cuscino e i suoi pazzeschi<br />

occhi blu si potevano solo indovinare dietro le palpebre abbassate.<br />

La sua figura snella, da adolescente, si profilava sinuosa sotto una<br />

semplice vestaglia di lino bianco. Aveva il candore e l’eleganza di un<br />

cigno bianco. Saltai all’interno, mentre un colpo d’aria le scompigliò<br />

i capelli, facendoli ondeggiare lievemente.<br />

«Cosa ci fai qui, Konstantin?» Una voce alle mie spalle interruppe

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