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Parte prima - only fantasy

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delle sagome scure apparvero sulla sommità degli alberi.<br />

Un vampiro alto, biondo e dall’aspetto glaciale, si avvicinò minaccioso,<br />

lasciando i suoi quattordici seguaci poco dietro di lui. Era<br />

Tresortes, il Sommo Divino.<br />

«Von Schaden! Ancora una volta voi!» esclamò beffardo.<br />

Konstantin ringhiò, procurandosi un’occhiataccia da parte di Camille.<br />

Sospirai e mi feci avanti oltrepassando tutti quelli del mio gruppo<br />

fino ad affiancare il bianco e gelido vampiro superiore. «Tresortes,<br />

quale onore! Cos’è che ti porta nel mio territorio, amico mio?»<br />

Il vampiro rise scoprendo una lunga fila di denti bianchissimi e<br />

ben affilati. «Amico? È così che tu accogli un amico? Con le Predestinate<br />

schierate e con i migliori vampiri lottatori? Per non parlare<br />

poi della vostra trasformazione...»<br />

«È per difesa», lo interruppi bruscamente. «Avevamo percepito il<br />

vostro arrivo e abbiamo preso le dovute precauzioni. Non potete farcene<br />

una colpa.»<br />

Tresortes sorrise. «Giusto, giusto, mi sembra un discorso ragionevole.»<br />

«E allora? Cosa siete venuti a fare qui?» chiese Konstantin affiancandomi.<br />

«Vi siete macchiati di una grave colpa, gemelli. Avete offeso la<br />

vostra razza facendovi amico il nemico. Meritereste la morte, per<br />

questo, ma...»<br />

«Ma?» Il tono di Konstantin era arrogante e provocatorio. Doveva<br />

calmarsi, altrimenti avrebbe innescato la scintilla in quell’atmosfera<br />

carica di tensione. E combattere sarebbe stato inevitabile.<br />

Il Sommo Divino sogghignò. «Ma se ci darete la Predestinata, colei<br />

che ha violato il patto della sua stessa specie, oltre che le nostre<br />

regole, a voi sarà risparmiata la vita.»<br />

Engel, alla destra di Cathy, ringhiò.<br />

«Mai!» esclamammo io e Konstantin all’unisono.<br />

Sapevamo entrambi che quella era la risposta che stavano aspettando.<br />

Così ci preparammo a lottare. Cathy teneva stretto fra le mani<br />

un crocifisso di mogano ed era concentratissima.<br />

Ringhiai un’ultima volta poi scattai: quello era il segnale.

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