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Parte prima - only fantasy

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«Tu ed Engel... Ma io... credevo che non fosse una cosa così...»<br />

balbettò confuso.<br />

«Invece sì. E mi è piaciuto da matti. Credo che per un po’ la frequenterò.»<br />

«Cioè... state insieme?» mi chiese il mio amico sempre più turbato.<br />

«Mi sono mai messo con una ragazza, Derek? Apri gli occhi... Ci<br />

vado a letto e basta!» dissi con una cattiveria che sembrò esagerata<br />

anche a me. Non avrei voluto parlare in quel modo di Engel. Fra le<br />

sue braccia ero stato bene e mi ero sentito protetto. Ma non potevo<br />

stare con lei. Non potevo darla vinta a Tristan. Non volevo.<br />

«Be’, ora dobbiamo chiamare Tristan. Se non vuoi farlo tu... lo farò<br />

io», annunciò Derek, cambiando discorso. Prese il telefonino dalla<br />

giacca e compose il numero di mio fratello. Rimase in silenzio per<br />

alcuni instanti e infine chiuse la telefonata.<br />

«Non risponde.»<br />

Ci dirigemmo verso la sala di registrazione. Albert stava montando<br />

la batteria con l’aiuto di alcuni tecnici. Non appena mi vide lasciò<br />

perdere tutto e mi venne incontro.<br />

«Vuoi un po’ di cioccolata calda?» domandò porgendomi un bicchiere<br />

fumante. Gli sorrisi e mi misi a sorseggiarla con calma. Volevo<br />

un gran bene ad Albert. Eravamo completamente diversi eppure,<br />

con un solo sguardo, riuscivamo a capirci. E poi lui non mi chiedeva<br />

mai nulla delle mie cose private, a differenza di tutti gli altri. Sapevo<br />

che lo faceva per discrezione e non per disinteresse. Era un amico vero.<br />

Dopo circa mezz’ora arrivò Tristan. Subì in silenzio una pesante<br />

ramanzina di Hagen e poi entrò in sala prove. Si guardò intorno e salutò<br />

con uno stentato: «‘giorno».<br />

Si piazzò davanti al microfono.<br />

Albert lo guardò scuotendo la testa, e poi cominciò a far andare le<br />

bacchette. Misi mano alle corde della mia chitarra e le tirai con forza,<br />

come se volessi strappare le vene a quell’oggetto che tanto amavo.<br />

Quello strumento che con il passare degli anni era diventato la mia<br />

passione e la mia vita.<br />

Al momento opportuno mi esibii nell’assolo più lungo di tutto

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