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Parte prima - only fantasy

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impaurita sembrava affascinata. Dopo un po’ riprese: «E vi trasformate,<br />

anche?»<br />

«Per noi vampiri a metà, l’unica trasformazione è quella che hai<br />

visto ieri notte: gli occhi, i canini, i lineamenti del volto, la forza fisica<br />

che aumenta. Quando c’è la luna piena il processo avviene più in<br />

fretta, e dura di più. Invece i purosangue, lo avrai letto nei libri, hanno<br />

l’anima del pipistrello. Engel vi si tramuta molto spesso.»<br />

Cathy non credeva alle sue orecchie. Era tutta eccitata, lo si vedeva<br />

lontano un miglio.<br />

Ma perché?<br />

«Non capisco la tua eccitazione, Cathy. Qualunque altro essere<br />

umano sarebbe scappato lontano da me a gambe levate... Tu, invece,<br />

resti, e in più vuoi sapere tutto sulla nostra specie», osservai sconcertato.<br />

«Ovvio che sia così. Puoi immaginare cosa significava per me non<br />

comprendere certi vostri gesti? Per non parlare della vostra bellezza<br />

sovraumana. Almeno ora è giustificata...»<br />

Scoppiai a ridere e mi accorsi che a mano a mano che parlavamo<br />

ci eravamo fatti sempre più vicini. Mi alzai e lei fece altrettanto.<br />

«Andiamo a prepararci... Dobbiamo recuperare il povero Schwarz<br />

e tornare a casa», le ricordai controvoglia.<br />

«Tristan...» esitò. «Perché non mi mangi?»<br />

La guardai serio. «Ho vietato a me stesso di mangiare umani. Diciamo<br />

che ultimamente Engel, Konstantin e io ci dedichiamo solo<br />

agli animali della foresta... ma naturalmente apprezziamo sempre il<br />

profumo della pelle umana irrorata di sangue fresco... come la tua»,<br />

spiegai sorridendo.<br />

«Perché?» mi chiese mentre si infilava la felpa. «È nella vostra<br />

natura nutrirvi di esseri umani e berne il sangue. Perché non lo fate?»<br />

«Cathy... Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Non hai idea<br />

di quanti omicidi siano stati compiuti dalla mia razza. Omicidi che<br />

sono stati archiviati come sparizioni improvvise, suicidi o chissà che<br />

altro.»<br />

A pensarci, l’angoscia mi attanagliava ancora le viscere.<br />

Ma Cathy non sembrava per nulla turbata. Anzi, continuava con la<br />

sua raffica di domande. Se non altro, per fortuna, aveva dimenticato

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