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Parte prima - only fantasy

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«Di che accidenti parli, Andreas?» feci spazientito.<br />

«Lei mi ha detto, ieri, <strong>prima</strong> del concerto... di aver visto Cathy con<br />

un tipo...»<br />

La mia risata fragorosa interruppe il discorso del mio amico.<br />

«Ahi ahi, credo che il mio fratellino accuserà una bella batosta»,<br />

dissi già tutto gongolante.<br />

«Konstantin?»<br />

«Cosa c’è?» domandai scocciato.<br />

«Il tipo era Jonathan Shot!»<br />

Il telefono mi cadde dalle mani. Mi accasciai lentamente contro il<br />

muro fino a finire in ginocchio sul pavimento freddo. Sentivo la voce<br />

di Andreas che gridava il mio nome al telefono. Raccolsi il cellulare<br />

con la mano tremante e schiacciai il pulsante rosso. Non volevo<br />

ascoltare nessuno. Non poteva essere vero... Non doveva essere vero.<br />

In quel preciso istante ebbi una voglia impellente di abbracciare<br />

qualcuno. No, non qualcuno. Dovevo abbracciare Tristan. Era una<br />

necessità, volevo sentirlo di nuovo al mio fianco come lo era stato<br />

per tutti questi secoli. Per proteggerci a vicenda. E invece lui non<br />

c’era. E non immaginava minimamente quale pericolo si preparasse<br />

all’orizzonte.<br />

Cathy<br />

Tornai a casa dopo essere stata da Tristan, che quella sera aveva<br />

un’intervista a Berlino. Mia madre e Matt erano in giro e Joel guardava<br />

un cartone animato alla tele con Pfeffer sulle ginocchia.<br />

«Ti hanno lasciato solo?» chiesi sedendomi sul divano accanto a<br />

lui e mettendogli un braccio sulla spalla.<br />

Joel annuì e si divincolò dal mio abbraccio.<br />

«Zitta, Cathy! Sto guardando i Puffi!» si lamentò.<br />

Sospirai rassegnata e mi dedicai ad accarezzare Pfeffer, che sembrava<br />

gradire le coccole molto di più. Poi andai in camera mia, molto<br />

lentamente: ero stanchissima e sapere che Tristan era lontano mi faceva<br />

sentire strana.<br />

La mia stanza era ordinata e incredibilmente rosa come sempre.

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