Parte prima - only fantasy

«Stasera non mi va proprio», brontolai.
Sapevo che stavo diventando pesante, ma odiavo l’idea di rimanere
tutto quel tempo senza di lui. Ormai avevo sviluppato uno strano
senso di attaccamento a Tristan. Talvolta mi ritrovavo a pensare a
come sarebbe stata la mia vita senza di lui... e non sapevo darmi una
risposta.
Tristan mi baciò delicatamente la fronte e poi mi guardò negli occhi.
Il suo sguardo era calmo e dolce, come il suo profumo al caramello.
«Farai la brava in queste tre ore che sarò lontano da te?»
Ecco, questa era la tipica domanda che meritava un cazzotto in
faccia. Come poteva chiedermi di resistere tre ore sapendo che di lì a
poco avrei dovuto resistere una settimana?
«Sì», promisi chiudendo gli occhi. Ci abbracciammo. Poi lui si
scostò, ma io lo trattenni per il lembo della maglietta.
«Dormi con me, stanotte?» gli chiesi.
«In realtà dovrei preparare le valigie...»
«Ma parti dopodomani...» gli ricordai.
«Appunto», sorrise. «Non hai idea di quanto ci metta io per fare le
valigie... quindi... appena finisce il concerto corro a casa tua!»
Sorrisi di quello scherzetto idiota, e lo lasciai andare. Contenta, in
fondo.
Tristan
Entrai nella macchina della produzione dove avevano già preso
posto i miei amici.
Konstantin mi guardò per un attimo, poi volse lo sguardo altrove.
Forse voleva indovinare sul mio viso la reazione di Cathy alla notizia
della partenza... o forse si sentiva in colpa per non avermi più degnato
di una parola.
Pochi istanti dopo, con mia sorpresa, avvicinò la sua bocca al mio
orecchio.
«Hai pensato a chi lasciare Cathy, quando saremo via?» chiese in
un sussurro freddo.