Parte prima - only fantasy

con franchezza.
Sorrise, come per mettermi a mio agio. «Non ti trovi bene con i
tuoi?» s’informò. Capii che aveva voglia di parlare e ne approfittai.
«Be’, insomma... No, non molto. Ho nostalgia di Napoli, mi manca
mio padre, mi manca la mia amica Sara...»
«So cosa intendi», fece lui abbassando lo sguardo.
«Davvero?» chiesi affascinata dalla musicalità della sua voce. Sarei
stata per ore a sentirlo parlare.
«Anche a me mancano molte persone... Ma la mia è una storia
lunga...»
«Ho un po’ di tempo», lo incoraggiai mentre le mie guance
s’infiammavano.
«Io invece non ne ho, purtroppo. Devo correre agli studi di registrazione.
Ero... in pausa», mi spiegò con un sorrisino enigmatico.
«Capisco...» Cercai di nasconderlo, ma ero delusa. Tristan parve
accorgersene e un istante dopo mi propose: «Uhm... non è che ti andrebbe
di venire con me?»
Il mio volto s’illuminò, così come il suo quando udì la mia risposta.
«Certo! Mi farebbe molto piacere.»
«Bene, allora sarà meglio che chiami qualcuno per farci venire a
prendere. Non ci vorrà molto.» Tristan si allontanò un po’ con il telefono
in mano e cominciò una conversazione piuttosto animata.
Quando ebbe finito tornò da me raggiante. «Ho detto a Meyer, il
mio manager, che ci sarai anche tu. Ha avuto un po’ da discutere,
ma... io so come prenderlo!»
«Devi fare qualcosa di importante, oggi?» domandai con ingenuità.
«Registro una nuova canzone», rispose mentre si alzava dal prato.
«Accidenti, che emozione... e io davvero posso assistere???»
«Certo, se ti comporti bene. Ma visto che non sei una nostra fan...
sono sicuro che ti comporterai bene senz’altro.» Era scoppiato in una
risata argentina mentre lo diceva, ma io lessi nei suoi occhi un lieve
rammarico.
«Chi ti ha detto che non sono una tua... volevo dire... una vostra
fan?»
«Be’, diciamo che l’ho intuito. Ma non è un problema, tranquilla.