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Parte prima - only fantasy

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diventato padre. Il padre di nostro figlio. Al solo pensiero i battiti del<br />

mio cuore accelerarono, mentre un sorriso emozionato affiorò sul<br />

mio viso: la vita andava avanti, l’amore vinceva sempre, anche in un<br />

campo di battaglia come quello, dove per un giorno intero avevano<br />

regnato il sangue e l’orrore.<br />

Qualche minuto dopo, calò un improvviso silenzio. Era la pace?<br />

L’unico rumore che percepivo in quella radura devastata dalla lotta<br />

era il mio stesso respiro affannoso. Mi guardai intorno cercando di<br />

comporre il triste bilancio dei vivi e dei morti. Dodici dei nostri erano<br />

morti. Otto erano ancora vivi. Le quattro Predestinate erano morte.<br />

Mohdi, il mio Guardiano, il mio amico, era stato brutalmente ucciso<br />

da un orso, probabilmente il maledetto Jonathan Shot. Ce lo<br />

aveva detto Camille, che aveva intercettato l’ultimo segnale telepatico<br />

di Mohdi <strong>prima</strong> che morisse. Non sarei andata a omaggiarlo. Preferivo<br />

ricordarlo da vivo, il mio dolce padre acquisito.<br />

Konstantin si avvicinò a me e posò il mento nell’incavo del mio<br />

collo.<br />

«Sei stanco?» gli chiesi accarezzando il suo viso ruvido e pieno di<br />

ferite. Lui annuì mentre sotto la mia mano, lentamente, sentivo la sua<br />

pelle trasformarsi e ritornare vellutata come una pesca. Umana.<br />

I suoi lineamenti dolci e maschili riapparvero così com’erano<br />

scomparsi, e la sua fronte corrucciata si rilassò mentre gli occhi rossi<br />

tornavano dorati e bellissimi.<br />

«Ora non sono più un mostro», disse in un soffio.<br />

Sorrisi e lo abbracciai. «Non sei mai stato un mostro, amore mio.»<br />

«Tristan, che succede?!» gridò Konstantin all’improvviso, sciogliendosi<br />

dall’abbraccio. Mi girai di scatto e vidi Camille accasciata<br />

a terra vicino a Tristan, il quale piangeva in ginocchio con la testa fra<br />

le mani. La vampira era ferita, ma viva. Probabilmente se la sarebbe<br />

cavata, tuttavia quella visione mi ghiacciò il cuore e corsi anch’io<br />

verso di loro.<br />

«Tristan...» sussurravo mentre correvo.<br />

Ma proprio allora un grido soffocato mi fece voltare indietro.<br />

L’orrore che provai in quel momento fu indescrivibile. Non lo avrei<br />

mai più dimenticato.<br />

La testa di Engel rotolava a pochi metri da me, mentre il suo cor-

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