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Parte prima - only fantasy

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«È la seconda assenza da scuola che fai in poco più di due mesi,<br />

Cathy. Per non parlare del fatto che ormai hai preso l’abitudine di<br />

stare fuori casa la notte senza dire niente a nessuno», mi fece presente<br />

Matt.<br />

«Lo so», risposi dura. «Ho dormito da Engel. E stamattina non mi<br />

sentivo bene.»<br />

In realtà, fisicamente, stavo benissimo. Ma ero così nervosa che<br />

non sarei riuscita nemmeno a parlare. Sarebbe stato inutile andare a<br />

scuola se nella mente avevo solo il pensiero fisso di Tristan, e del segreto<br />

di cui ora ero a conoscenza.<br />

Mia madre non disse una parola per tutta la sera e dall’aria che tirava<br />

dedussi che aveva litigato con Matt. In fondo mi dispiaceva vederla<br />

soffrire. Fu dolcissima con Joel, come sempre, e a me rivolse<br />

un sacco di attenzioni, con semplici sguardi o piccoli sorrisi. Quando<br />

finimmo di mangiare, salii di corsa in camera mia. Avevo molto sonno<br />

e non vedevo l’ora di andare a dormire. Aprii la porta, accesi la<br />

luce e... per poco non gettai un urlo di spavento.<br />

Tristan era seduto sul mio letto, immobile come una statua, con lo<br />

sguardo perso nel vuoto. Non appena mi vide, si alzò e mi sorrise.<br />

«Ciao», disse allegro.<br />

«Ciao», mormorai.<br />

Indossavo un pigiamone colorato con gli orsetti e i cuoricini e<br />

pensai che non fosse esattamente il massimo come abbigliamento per<br />

accogliere il ragazzo che ti piace.<br />

«Sei molto carina, vestita così. Sei sexy...» disse Tristan fugando<br />

tutte le mie insicurezze. Mi sfiorò il viso con l’indice e con delicatezza<br />

posò le sue labbra fredde sulle mie. Il suo tocco mi fece rabbrividire.<br />

«È molto che aspetti?» gli chiesi.<br />

«No, sono arrivato poco fa. Ma poi... cosa vuoi che sia il tempo<br />

per me?»<br />

«Non ricordarmi l’immensa differenza che ci separa...» mi lamentai.<br />

Lui, per tutta risposta, si accomodò sulla sedia accanto alla scrivania.<br />

Mi fece sedere sulle sue gambe magre e muscolose, e io mi rannicchiai<br />

contro il suo petto.

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