Parte prima - only fantasy

Camille mi si avvicinò e mi toccò un braccio. «Ci sei rimasto male?»
mi chiese guardandomi negli occhi. Ma perché mi fissava in
quel modo?
«Non capisco... A cosa ti riferisci?»
«Non mentirmi. Si vede che ci soffri. Ton frère. Ti manca, no?»
disse con tenerezza.
Sorrisi. Cavolo, mi piaceva un sacco questa tipa. «Sì, hai visto
giusto. Mi manca molto, ma purtroppo non ci posso fare niente.»
«Mai dire mai», sentenziò lei. E si incamminò seguita da Andreas,
da me e da Engel.
Cathy
«Corri, Catherine! Corri più forte! Se vai così piano ti prendono!»
Lanciai uno sguardo alla mia destra per vedere con la coda
dell’occhio Abbie che arrancava dietro di me. Perché si ostinava a
dire che ero lenta se, in realtà, ero molto più veloce di lei?
«Non pensare a me e corri! Non fermarti... pensi forse che io mi
fermerei per te, se un vampiro ti stesse inseguendo?»
«Tecnicamente dovrebbe essere il tuo lavoro», ringhiai a denti
stretti. Ma poi non udii più la sua voce e così mi fermai. Cosa aveva
voluto dire? Mi guardai intorno chiedendomi se si trattasse di uno
scherzo. Mi dissi che sicuramente era una delle sue solite trovate:
doveva sempre metterti alla prova.
Eppure, avvertivo qualcosa di strano nell’aria: un silenzio irreale
che non apparteneva a quella foresta.
All’improvviso, vidi la folta capigliatura di Abbie oscillare, il suo
corpo senza più forze dondolare fra le braccia di qualcuno. Aguzzai
la vista come potevo, non certo aiutata dai raggi del sole. Poi, finalmente,
distinsi la sagoma che reggeva la mia amica, che sembrava
addormentata, come se fosse stata sedata. Si trattava di una donna.
Non ebbi alcun dubbio: era un vampiro che usava il corpo di Abbie
come scudo per difendersi dal sole. Sospirai e avanzai verso di lei,
che già mi guardava con aria famelica. Le gambe mi tremavano visibilmente.