Parte prima - only fantasy

fine. «Sei bellissimo anche così.»
Mi sottrassi alla sua carezza: quando mi trasformavo, naturalmente,
percepivo il suo odore in modo ancora più accentuato. «Ti prego,
scostati», le dissi gentilmente. «Potrei aggredirti.» Solo l’idea mi
riempiva di angoscia.
«Konstantin, io confido in te. So che non succederà nulla. Se tu
non vuoi, non mi farai del male.» Così dicendo si inginocchiò di
fronte a me e si avvicinò al mio viso. Trattenni il fiato mentre le sue
labbra si appoggiavano piano sulle mie. Serrai la bocca, ma la sua
lingua vi s’insinuò veloce. Era pazza? Cosa stava facendo?
I miei canini erano pronti a uccidere, se solo li avesse sfiorati sarebbe
morta. Qualcuno la allontanò da me, facendola cadere piano
all’indietro, sul terreno bagnato.
Tristan ci guardò entrambi sbigottito. Era stato lui. Lui aveva allontanato
la mia Cathy da me. Lui aveva evitato che io la uccidessi.
Chiusi gli occhi e sospirai.
«Ma cosa ti è venuto in mente?» mi rimproverò mio fratello. «Sei
un idiota, Konstantin», disse aiutando Cathy ad alzarsi da terra. Lei,
però, testarda come sempre, non volle il suo aiuto e si rimise in piedi
da sola, guardandomi con dolcezza per non farmi sentire in colpa. Io
però mi vergognavo ugualmente di me stesso. Tristan aveva ragione:
ero un idiota.
«L’ho voluto io, non tu», sussurrò Cathy prendendomi la mano.
«L’ultimo bacio, prima della battaglia.»
Scrollai la testa e mi acquattai di nuovo: erano sempre più vicini.
Tristan
Mi concentrai: stavano arrivando. Presi Camille per mano e le sorrisi.
Lei fece lo stesso e mi stupii nel vedere che non era affatto
preoccupata, anzi, notavo sul suo viso una certa impazienza e una carica
di adrenalina che la rendeva ancora più bella.
Mi girai in direzione di Cathy e la guardai intensamente. I suoi
occhi esprimevano, invece, una sana e giustificata paura.
Dapprima fu solo una folata di vento più impetuosa delle altre. Poi