Parte prima - only fantasy

che si tenevano per mano: pensavo che avrei provato fastidio davanti
a una scena del genere e, invece, mi sentii sollevata. Ero felice, felice
che Tristan non soffrisse più per me.
Non appena fummo vicini, Tristan si allontanò dalla vampira e mi
venne incontro correndo. Konstantin mi lasciò la mano, permettendomi
così di andare ad abbracciarlo.
«Cosa credevi di fare, sciocca? Hai idea di come ci saremmo sentiti
noi, se ti fosse successo qualcosa?» mi rimproverò mentre mi teneva
stretta fra le sue braccia magre ma forti.
«Perdonami», sussurrai. Alzai di poco la testa e vidi Camille.
«Ciao», la salutai.
«Ciao, Catherine», mi rispose intrecciando nuovamente le sue dita
con quelle di Tristan.
«Vuoi una mano con le valigie?» chiese Tristan al fratello.
Quest’ultimo rise. «No, grazie. Non sono molto pesanti.»
All’improvviso cominciarono a ridere tutti e tre. Istintivamente mi
unii al coro, seguendo la sonorità contagiosa della risata di Konstantin.
«Abbiamo detto a tua madre che avresti dormito con noi, stanotte.
Stiamo andando al castello di Andreas», mi informò Tristan al volante
della sua BMW.
«Uhm... okay.» Strinsi la mano di Konstantin. Lui si girò a guardarmi
e mi chiese: «Tutto bene?»
«Ora sì.»
Rimanemmo in silenzio qualche istante, con Camille e Tristan che
battibeccavano allegramente in sottofondo. Sembravano davvero una
bella coppia, affiatata e vivace. E poi, in fin dei conti, Camille mi
piaceva. Speravo che saremmo diventate buone amiche, anche se al
primo incontro avevamo tentato di ammazzarci.
Arrivammo al castello in meno di un’ora. In quel momento della
notte Tristan aveva potuto correre con la macchina come un pazzo
sfidando semafori e cartelli stradali.
Andreas ci aprì la porta sorridendo. «Eccola qua, la bambina che
non tollera la vita monotona», mi accolse prendendomi in giro.
Mi buttai letteralmente sul divano. Ero stanchissima.
«Credo che Cathy abbia bisogno di riposare perché...»