Parte prima - only fantasy

Tristan
13
Non ti giudico
Quando aprii gli occhi la luce del sole filtrava obliqua dalla finestra.
Sentii una presenza vicino a me. Mi tirai su appoggiandomi su
un gomito e vidi Engel accovacciata sul letto ai miei piedi, con la testa
tra le mani. Quando si accorse che ero sveglio, guardò verso di
me. Aveva gli occhi gonfi, le mani e i vestiti erano sporchi di sangue.
Nonostante il macabro spettacolo che offriva in quel momento, la sua
bellezza era accecante e fiera com’era sempre stata.
«Tristan! Stanotte ho ucciso un umano», mi rivelò tra i singhiozzi.
«P... perché?» balbettai confuso, impietrito da quelle parole.
«Per sfogarmi, forse... Era vecchio... Questione di giorni e sarebbe
morto comunque. La sua carne non era fresca. Ma ciò non giustifica
il mio gesto, lo so. È inutile che mi guardi in quel modo, Tristan... Mi
faccio già schifo da sola. Sto da cani...»
Mi alzai e la attirai verso di me, abbracciandola forte. Engel appoggiò
le sue mani sporche sul mio petto nudo. Se avesse potuto
piangere lacrime come me e Konstantin, l’avrebbe fatto senz’altro.
Ma la sua natura, uguale eppure diversa dalla nostra, non glielo permetteva.
«Io non ti giudico, Engel. Come potrei? Ricorda che è grazie a te
che... resisto. Sei tu che mi hai fortificato in questi lunghissimi anni.
Senza di te non ce l’avrei mai fatta, sarei impazzito. E anche Konstantin,
credimi. Tu sei l’unica che sia mai stata capace di riportarci
alla realtà... È stato solo un momento di debolezza, mia piccola, dolce
Engel. Vedrai che la prossima volta sarai più forte...»
«Sei troppo buono con me... Non me lo merito», sussurrò mentre
si sforzava di regalarmi un sorriso.