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Parte prima - only fantasy

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di ragazzine appostate all’uscita.<br />

Presi il cellulare e composi il numero a memoria. La voce<br />

dall’altra parte del telefono mi rispose calda e tranquilla. Buon segno.<br />

«Konstantin, dimmi...»<br />

«Come va? Procede tutto bene?» chiesi.<br />

«Sì... In realtà mi aspettavo una chiamata di Tristan, non tua!»<br />

«Piantala, Andreas... Lei come sta?» domandai ansioso. Sembravo<br />

un padre preoccupato per la figlia che è andata in discoteca e non è<br />

ancora tornata a casa.<br />

«Sta benissimo. È qui con me... Abbiamo appena finito di vedere<br />

il vostro ultimo concerto in TV e ora sua madre ha sfornato le pizze...<br />

Pensa che volevano invitarmi a mangiare con loro, ma Cathy mi ha<br />

salvato in corner...» Lo sentii ridere, poi lanciare un piccolo urlo.<br />

«Cosa è successo?» chiesi.<br />

«Nulla... Cathy mi ha appena lanciato una pantofola perché ho<br />

calpestato il suo peluche preferito», continuò in tono ridanciano.<br />

«Fantastico. Il vampiro e l’umana stanno facendo amicizia...» osservai<br />

sarcastico.<br />

«Vuole parlarti.» Sentii il corpo di Andreas far spazio a un altro<br />

corpo che potevo sentire molto di più... un corpo umano.<br />

«Konstantin?» La sua voce mi precipitò nella confusione più totale.<br />

«Cathy... Come stai? Tutto okay? Andreas ti tratta bene? E a scuola?<br />

E...»<br />

«Ehi! Una domanda alla volta!» mi interruppe ridendo.<br />

«Scusa...» Ero imbarazzato, non sapevo cosa dire.<br />

«Comunque, sto bene, grazie. Va tutto alla perfezione anche se...<br />

devo sopportare un peso inutile quale Andreas.» Sentii di nuovo la<br />

risata cristallina del mio amico, in sottofondo.<br />

«Mi dispiace ma è per te... per la tua sicurezza», le spiegai.<br />

«Va bene... comunque... dov’è Tristan?» domandò come una mogliettina<br />

apprensiva.<br />

«È dentro... Non sa che vi ho chiamato. Glielo dirò dopo, magari<br />

vi sentite quando arriviamo in albergo. Domani abbiamo un servizio<br />

fotografico e tra due giorni siamo a casa», la rassicurai.

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