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Parte prima - only fantasy

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Cathy<br />

Quella notte fece piuttosto freddo. Il vento ululava rabbioso contro<br />

le ante della finestra.<br />

Le emozioni della serata erano ancora vivissime, e io non riuscivo<br />

a togliermi dalla testa i gemelli e il loro sguardo vorace. Pensai che<br />

non sarei mai riuscita ad addormentarmi. Invece dormii e, per la <strong>prima</strong><br />

volta, quella notte sognai Engel.<br />

Mi trovavo in una foresta, una foresta che non avevo mai visto<br />

<strong>prima</strong>. Correvo veloce, ma ogni sentiero mi riportava sempre allo<br />

stesso punto. Fino a quando, nel buio, non intravidi una casetta di legno<br />

con un filo di fumo che usciva dal comignolo. Mi avvicinai mentre<br />

l’aria gelida sibilava tra i rovi. Lì dentro sarei stata al caldo e al<br />

sicuro. Ma più correvo, più la casa si allontanava. A un certo punto<br />

sentii la sua voce. Engel invocava il mio nome, supplicandomi. «Ti<br />

prego, non entrare. È una trappola, Cathy! Non entrare!»<br />

Il suo viso sembrava deturpato, non bello e luminoso come lo conoscevo.<br />

Gli occhi erano rossi e le iridi enormi. Mi guardava con aria<br />

supplichevole e, nonostante l’aspetto orribile, non mi faceva paura.<br />

«Ti prego, non entrare», mi implorò ancora una volta. Non<br />

l’ascoltai e aprii la porta spingendo forte la maniglia.<br />

Dovevo aver urlato e pianto nel sonno perché quando mi svegliai<br />

con il viso bagnato di lacrime e sudore, mia madre era seduta accanto<br />

a me con un’espressione terrorizzata.<br />

«Dio mio, Catherine! Stai bene? Gridavi, ma non riuscivamo a<br />

svegliarti. Matt e io ci siamo spaventati!»<br />

Mi alzai dal letto e notai Matt sulla soglia, con in braccio Joel.<br />

Anche il piccolo piangeva. Era stato svegliato dalle mie urla. «Scusate»,<br />

farfugliai.<br />

Mia madre mi accarezzò e mi guardò con dolcezza. Per una volta<br />

la lasciai fare. Ero sconvolta e avevo bisogno di conforto. Poi lei si<br />

stese accanto a me, felice perché non l’avevo respinta. Le stringevo<br />

forte la mano mentre tremavo.<br />

Ebbi la certezza di aver visto il volto di Engel brillare nella stanza,<br />

<strong>prima</strong> di chiudere di nuovo gli occhi.

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