Parte prima - only fantasy

con tutte le forze che non facesse ulteriori domande.
«Nella foresta? Guarda che non è un bel posto se non sei in compagnia...»
Non stetti a sentirla. Mi strinsi nelle spalle e uscii di casa tirandomi
dietro la porta.
«Catherine!» Mia madre mi chiamò dalla finestra. Mi rivolse uno
sguardo preoccupato e disse: «Tieni, dei soldi...»
Per farla contenta, presi il denaro e la ringraziai con un frettoloso
bacio sulla guancia. Mi diressi velocemente alla piazza del municipio,
dove sapevo che c’era il posteggio dei taxi. Impiegai dieci minuti
per arrivarci a piedi e fortunatamente non sbagliai strada. Di taxi ce
n’era solo uno, piuttosto sgangherato: evidentemente i madenburghesi
non ne facevano molto uso. Aprii la portiera e mi fiondai letteralmente
all’interno. Il tassista mi squadrò sorpreso per un attimo, e poi
sorrise.
«Dove ti porto, bella?» Il suo alito sapeva di alcol e tabacco, e il
suo accento tradiva origini slave.
Forse non stavo facendo la cosa giusta, ma ormai ero lì...
«Io... sto andando alla foresta... vorrei arrivare al Lago Verde, fuori
città...»
«Bene... Ci vorrà un po’ di tempo, mettiti comoda.» Mi sorrise di
nuovo scoprendo tre denti d’oro.
Mi infilai le cuffie dell’iPod, chiusi gli occhi e sperai di arrivare a
destinazione prima possibile.
Uno spintone mi fece svegliare di soprassalto. Mi ritrovai la faccia
del tassista a pochi centimetri dalla mia.
«Signorina, siamo arrivati. Ti sei addormentata, è mezz’ora che
cerco di svegliarti!»
Non ero sicura che stesse cercando di svegliarmi proprio da
mezz’ora, ma non replicai. «Quant’è?» chiesi invece, in tono seccato.
«Sono venti euro... Non calcolerò la parte finale della dormita!»
disse ridendo.
«Grazie, davvero gentile» ribattei ironica, sborsando i soldi. Il denaro
che mi aveva dato mia madre tornava utile.
Scesa dal taxi, mi diressi verso la foresta, cercando di ripercorrere