Parte prima - only fantasy

«Ciao», risposi mentre addentavo un pezzo di pizza.
«Uhm... sembra buona. Me la fai assaggiare?»
Gli porsi il mio trancio.
Diede un gran morso e me lo restituì. «Allora? Che mi dici di bello,
Cathy?» mi domandò mentre scartava una barretta di cioccolato.
«Oh, nulla... sono un po’ stanca e...»
«Sì, si vede dal viso», m’interruppe. Il suo modo di fare mi dava
sui nervi. Lui se ne accorse. «Scusa», borbottò.
«Grazie, lo apprezzo molto», feci acida. «E tu? Che mi dici, Jonathan?»
«Oh, ti prego chiamami Jon... Jonathan fa tanto vecchio!»
«Ma tu sei vecchio...» lo provocai.
«Non molto più di te... Solo cinque anni!»
Mi misi a ridere. «Be’, è stato un piacere», dissi alzandomi, «ma
io ora ho lezione.»
«Vuoi che ti accompagni?» mi chiese speranzoso.
Alzai gli occhi al cielo senza farmi vedere e cercai di sembrare
gentile. «Oh, no grazie non c’è bisogno. Ci vediamo, Jonathan.»
Quel giorno tornai a casa stanca morta. Mi chiedevo che fine
avesse fatto Konstantin. Ma soprattutto mi faceva ancora male la
freddezza con cui suo fratello mi aveva trattato la sera prima. Forse
era vero che era in atto una guerra. E la causa ero io. Mi affacciai alla
finestra e guardai la casa di fronte. Scorsi dietro le tendine di pizzo
una sagoma conosciuta.
Decisi che nel pomeriggio sarei andata a trovare Tristan.
Quando bussai erano circa le sei. La porta si aprì e mi accolse Anneliese.
«Cathy!» esclamò sorridendo. Mi tirò a sé e mi abbracciò. «Come
sono felice di vederti!»
«Grazie, Anneliese. Tutto bene?» chiesi.
«Oh, sì, bene, grazie. Ma sono sicura che non è per me che sei
qui...» disse con sguardo malizioso.
«No, infatti. Cioè, scusa...» farfugliai imbarazzata.
«Tristan è nella dépendance in giardino.» Mi indicò la strada.
Quando arrivai alla casetta, mi affacciai a una finestra, ma non vidi