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Parte prima - only fantasy

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tin, per favore.»<br />

Lui mi rispose calmo e rilassato. «Ciao Cathy, dimmi...»<br />

«Scusa se ti disturbo a quest’ora... ehm... immagino che stavi facendo<br />

qualcosa di molto interessante», insinuai stupita io stessa dalle<br />

mie parole.<br />

Konstantin sogghignò e poi si ricompose. «Tranquilla, non mi disturbi<br />

affatto.»<br />

«Meglio così. Volevo dirti che Tristan non c’è più. Mi sono svegliata<br />

e non ho trovato traccia di lui. È molto strano, non ha lasciato<br />

scritto niente. Di solito quando se ne va senza salutarmi mi lascia un<br />

biglietto sul cuscino, o mi scrive un sms...»<br />

Konstantin non fiatò per alcuni istanti. Poi mi chiese: «Non è che<br />

magari ti ha avvisato, ma tu dormivi già?»<br />

Ci pensai su un attimo, poi risposi: «No, ne sono sicurissima. Me<br />

ne sarei accorta». La voce dolce di Tristan mi avrebbe svegliato anche<br />

dal più profondo dei sonni.<br />

«Capisco... be’... può darsi che sia andato a cacciare o... Aspetta<br />

un attimo, Cathy!»<br />

Konstantin si allontanò dal telefono lasciandomi lì, attaccata al<br />

cellulare, con l’ansia a mille e in attesa di una risposta.<br />

Konstantin<br />

Il vento aveva accompagnato nella stanza, attraverso i vetri aperti,<br />

un pezzo di carta sgualcito. Engel lo aveva raccolto e letto velocemente.<br />

E lo aveva passato a me.<br />

Quella grafia l’avrei riconosciuta ovunque, anche se era più frettolosa<br />

e disordinata del solito. Mi sentii crollare e fui costretto a sedermi<br />

sul letto per cercare di riprendere fiato. Engel mi guardò con<br />

un’espressione infuriata. Prese le sembianze di un pipistrello nerissimo,<br />

e volò fuori dalla finestra. Rimasi non so quanto tempo fermo<br />

in quella posizione: il foglietto in una mano e il telefonino ancora acceso<br />

nell’altra. La voce di Cathy attraverso il microfono mi riportò<br />

alla realtà.<br />

«Konstantin! Konstantin! Cos’è successo?!» urlava.

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