Parte prima - only fantasy

Tristan
16
Vicina come non era mai stata
Quando rincasai cercai di non fare rumore per non svegliare Konstantin.
Mi sfilai piano le scarpe e sorrisi quando mi accorsi della
sabbia che cadeva silenziosa sul pavimento. Ero stanco e non vedevo
l’ora di infilarmi nel letto. Era stata una notte fantastica, una delle più
belle della mia vita. Il nome della ragazza che mi aveva stregato mi
echeggiava nella mente.
Cathy. Cathy. Cathy.
I suoi occhi color del mare in tempesta, le sue mani piccole e delicate,
il minuscolo neo nascosto dietro l’orecchio destro... Non c’era
un centimetro della sua pelle che non mi chiamasse a sé. Mi trascinai
al piano di sopra sempre attento a non fare rumore. Quando aprii la
porta della mia camera trovai Konstantin steso sul letto, che fissava il
soffitto pancia all’aria.
«Bentornato», mi salutò senza guardarmi.
«Grazie», risposi distratto. Sapevo che di lì a poco sarebbe cominciata
una discussione. Riuscivo a percepire la sua tensione. Era nervoso.
«Se non ti dispiace, vorrei riposare», gli dissi sedendomi ai suoi
piedi. Konstantin si alzò di scatto prendendomi con forza per il bavero
del giubbotto che avevo ancora addosso. «Puzzi», dichiarò sprezzante,
alitando a due spanne dal mio viso. Il suo fiato sapeva di alcol
e sangue.
«Sei stato a caccia?» gli domandai.
«Non cercare di cambiare discorso. Ti ho detto che puzzi», ripeté
con aria di sfida, scaraventandomi con forza dall’altra parte della
stanza. Andai a sbattere contro il comodino, anche se non mi feci