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Parte prima - only fantasy

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Mi buttai sul letto chiudendo gli occhi e girando il viso verso la<br />

parete. La porta si aprì ed entrò mia madre. Rimase qualche secondo<br />

a fissarmi e poi tornò in camera sua.<br />

Konstantin se n’era già andato.<br />

Quando mi svegliai trovai Tristan disteso accanto a me. Stava<br />

dormendo tranquillo e sul suo viso c’era un’espressione serena. Feci<br />

leva sul braccio destro e mi misi comoda per poterlo guardare. Sarei<br />

stata per ore in quella posizione: respirare il suo profumo e contemplare<br />

il suo viso erano i miei passatempi preferiti. Guardai l’orologio<br />

e mi accorsi che purtroppo dovevo alzarmi. Così, gli baciai piano la<br />

bocca. Sentii il suo sorriso allargarsi sotto le mie labbra e vidi i suoi<br />

occhi che mi osservavano vispi e fiduciosi.<br />

«Eri sveglio?» gli chiesi.<br />

«Più o meno», rispose sorridendo.<br />

«Perché facevi finta di dormire?»<br />

«Mi piace un sacco quando mi guardi credendo che dorma», rise<br />

sotto i baffi e la sua allegria mi fece capire che non sapeva nulla di<br />

ciò che era successo la sera precedente. Mi chiesi se adesso che era il<br />

mio ragazzo potevo dirgli tutto di me.<br />

Ma evidentemente ero un libro aperto anche per lui, visto che due<br />

minuti dopo che si era alzato, mentre si sistemava i pantaloni, mi<br />

domandò: «C’è qualcosa che devi dirmi?»<br />

Io, ancora a letto, affondai la testa nel cuscino. Tristan si sedette<br />

sul letto e prese ad accarezzarmi i capelli.<br />

«Dimmelo, amore. Ti ascolto», mi incoraggiò.<br />

«Ieri sera...» cominciai.<br />

«Cos’è successo ieri sera?» Riconobbi nella sua voce una nota di<br />

apprensione.<br />

«Ho... avuto una visita», ammisi.<br />

«Konstantin», affermò con sicurezza. «Lo so. Ho sentito il suo<br />

odore quando sono entrato.»<br />

«Perché non mi hai detto che lo sapevi?» gli domandai imbarazzata.<br />

«Perché ho pensato che, magari, tu non volevi farmelo sapere...»<br />

«Che senso ha? Tanto lo avresti capito da te.»

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