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Parte prima - only fantasy

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non sembrava il mio. Mi guardai intorno e distinsi le pareti di legno<br />

rosso della baita. Mi trovavo a casa di Mohdi.<br />

Non appena misi piedi a terra, la porta della camera si aprì.<br />

Tristan vi entrò con il migliore dei suoi sorrisi.<br />

«Ho sentito che ti stavi svegliando», disse. Mi si avvicinò e mi<br />

baciò le labbra con una passione travolgente.<br />

«Cavolo, mi togli il respiro, così», feci finta di protestare.<br />

«Sei bella, questa mattina. Più delle altre mattine.»<br />

«Uhm... e tu sei più ruffiano del solito», risi. Amavo i complimenti,<br />

ma ero ragionevolmente certa di non avere proprio un bell’aspetto.<br />

Un piccolo specchio era attaccato alla parete di fronte al letto. Mi avvicinai<br />

e guardai il mio riflesso. I graffi e i gonfiori della sera precedente<br />

erano completamente svaniti e la mia pelle era così rosea e pulita<br />

che sembrava fossi appena uscita da un salone di bellezza. Mi girai<br />

meravigliata verso Tristan, il quale mi sorrise raggiante.<br />

«Erbe miracolose. Ce ne sono in quantità industriale in questa foresta,<br />

non te l’avevo detto? Konstantin le ha raccolte con Mohdi per<br />

tutta la mattina e quando sono tornati ti ho preparato un impacco. Ora<br />

stai molto meglio di ieri sera.» Una piccola risata gli morì in gola. La<br />

porta della stanza si spalancò nuovamente e Konstantin avanzò verso<br />

di noi.<br />

«Buongiorno, Cathy», mi salutò allegro, guardandomi con approvazione.<br />

«Ehm... Konstantin, grazie. Tristan mi ha detto che hai trascorso<br />

tutta la mattina a raccogliere le erbe», pronunciai imbarazzata.<br />

«Di niente, Cathy. Dovere.»<br />

Non capivo di quale dovere stesse parlando, ma lasciai perdere.<br />

Mi feci prendere per mano da Tristan e lo seguii in cucina.<br />

Mohdi era seduto a un tavolino di legno e sorseggiava un caffè<br />

con gli occhi semichiusi. Sembrava vecchio di mille anni.<br />

«Cathy», sorrise benevolo non appena mi vide.<br />

«Buongiorno, Mohdi, come stai?» chiesi.<br />

«Molto bene, e anche tu, vedo. Ieri hai fatto un ottimo lavoro. Sono<br />

orgoglioso di te.»<br />

«Grazie.» Mi sentivo in soggezione.<br />

«Amore, ti ho preparato un bagno caldo, con il permesso di Moh-

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