Parte prima - only fantasy

Non era una domanda. Le presi il coniglio dalle mani e lo addentai.
Gli occhi di Konstantin si fecero di fuoco. Si avvicinò a me.
«Dammene un po’», mi sussurrò all’orecchio cercando di non farsi
sentire da Engel. Ma non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò
anche lui una bestiola terrorizzata fra le braccia. Engel rise di nuovo:
«Tutto tuo, Konstantin».
Mio fratello, vinto dalla fame e dalla sete, cominciò a consumare
quel pasto di ripiego.
Konstantin
Tristan divorò l’animale con foga. Engel, invece, riusciva a contenersi.
Io ignoravo entrambi e mangiavo in silenzio, pieno di vergogna.
«Ho ancora sete», fece Tristan guardandola. «Andiamo a cacciare?»
Lei scosse la testa. Era sazia.
Mi rivolsi a mio fratello: «Vengo io con te. Ho sete anch’io», confessai
abbassando il capo. Poco distante da noi, Engel sembrava divertirsi
un mondo.
Tristan annuì. «Bene, andiamo allora. Engel, noi...»
«Ci vediamo, ragazzi. Fate buona caccia», ci augurò lei.
«Aspetta!» la interruppi ricordando le sue parole di poco prima.
«Hai detto che hai una teoria a proposito della ragazza. Voglio saperla.»
Tristan si fece più attento ed Engel deglutì a fatica. «È solo una
mia supposizione, non è importante, credetemi.»
«Non temere, noi non abbiamo intenzione di mangiarla», le ricordò
Tristan, come per invogliarla a parlare.
«No, davvero», confermai, e questa volta dicevo sul serio. Ora che
la sete si era quasi placata e l’odore della ragazza si era dissolto, sapevo
che, se avessi voluto, avrei potuto resisterle.
Engel sospirò. «Be’, ecco, io credo... credo che lei sia diversa dagli
altri umani...»