Parte prima - only fantasy

«Devo dirti una cosa», sussurrai imbarazzata.
«Sentiamo.» La sua tranquillità mi urtava i nervi.
«Io... io ho scoperto di essere...» balbettai.
«So chi sei», mi interruppe con sicurezza. «Sei una Predestinata,
vero?»
La mia reazione fu di meraviglia e stupore, misti a sollievo. «Te
l’hanno già detto?» le domandai pensando di non aver capito nulla.
«No. Ma l’avevo intuito. Sono stata io ad azzardare l’ipotesi per
prima», dichiarò, quasi orgogliosa.
«E... e come avevi fatto a capirlo?» domandai, pensando che se
neppure io capivo ancora bene cos’ero, come poteva capirlo lei?
«Sono più vecchia di Tristan e Konstantin di oltre un secolo, mia
cara. Ho incontrato molte più Predestinate di loro... Le riconosco a
pelle, ormai. Ne ho anche uccise due», mi rivelò senza esitare, con
un bagliore negli occhi che mi fece raggelare il sangue.
«Cosa intendi, Engel? Che se mai dovesse succedere qualcosa tu...
potresti uccidermi?»
«Be’... diciamo che potrei difendermi provocando la tua morte.»
In sostanza era la stessa cosa.
La guardai torva, ma lei sorrise. «Su, non è questo il momento per
pensarci... Dai, vestiti in fretta, io sono pronta e sto aspettando te!»
Feci come mi disse e corsi a vestirmi. Mi fidavo di Engel, eppure
c’era qualcosa nelle sue parole e nei suoi sguardi che m’inquietava...
Ma cosa?
Lo stadio era, neanche a dirlo, strapieno di gente. Questo sarebbe
stato l’ultimo concerto dell’anno, poi Tristan, Konstantin, Albert e
Derek si sarebbero ritirati per incidere il nuovo album.
Seguii Engel nei meandri del backstage. Quando raggiungemmo il
camerino dei Damned, li trovammo tutti e quattro, più Andreas, stravaccati
su un divano, in attesa dell’inizio. Solo Tristan era in piedi, e
fumava pensieroso.
Engel, entrando, fece un colpo di tosse e gli occhi dei cinque ragazzi
improvvisamente si volsero su di noi.
«Ciao a tutti», li salutai un po’ impacciata.
Con la coda dell’occhio vidi sul volto di Konstantin dipingersi un