Parte prima - only fantasy

Il suo viso per un attimo si irrigidì. Ma la sua bocca si piegò subito
in un sorriso strafottente e, dovevo riconoscere, sfacciatamente
bello.
«E così te l’hanno detto.»
Quel plurale mi fece un po’ male. Già... Loro me l’avevano detto.
Loro che, ormai, non stavano più insieme. Loro che, per colpa mia,
non erano più una cosa sola.
«Non avresti potuto mantenere il segreto a lungo, con me», sospirai.
Jon mi guardò negli occhi e per una volta mi sembrò che tutta la
sua sicurezza si fosse dissolta. «Posso solo dirti che mi dispiace per
te, Cathy. Sei entrata a far parte di un mondo molto diverso da quello
‘normale’. Un mondo molto... complicato.»
Risi piano. Una risata piena di amarezza. «A quanto pare ne ho
sempre fatto parte.»
Jon mi prese la mano e in un attimo le sue labbra si ritrovarono
sulle mie dita. Mi guardai intorno preoccupata, ma mi accorsi che il
corridoio era ormai vuoto. C’eravamo solo io, lui e le pareti a fare da
testimoni a quell’amicizia impossibile. Cominciò a baciarmi piano
l’indice e il mignolo, e poi il palmo della mano, fino a farmi il solletico.
Ogni suo tocco mi procurava un piccolo brivido. Era paura. Volevo
disperatamente gridare aiuto, ma nello stesso tempo avevo la
gola chiusa come negli incubi. Poi Jon, quasi all’improvviso, lasciò
andare la mia mano, e io cominciai a indietreggiare.
«Scusa», disse. «Non ho resistito. Il tuo odore è così buono...»
Nello spavento, mi venne quasi da sorridere. Quel complimento
mi era familiare, ormai. «Devo andare in classe», ribattei.
Konstantin
Il sole invernale brillava alto nel cielo. In giornate come queste né
Andreas né Engel potevano uscire allo scoperto. E così pensai di approfittarne.
Decisi di andare a Madenburg, da Engel. Avevo come
l’impressione che non vi avrei trovato Tristan, ma di sicuro avrei trovato
lei. Arrivato nella cittadina, camminai per le strade imbiancate