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Parte prima - only fantasy

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«Oh, ti prego, chiamami Anneliese, e dammi del tu», lo interruppe<br />

lei, rivolta a me, con un tono gentile e meravigliosamente aggraziato.<br />

«Va bene, Anneliese. Piacere di conoscerti», dissi.<br />

Quando ci mettemmo a tavola, capii che Anneliese e Tristan avevano<br />

fatto le cose in grande, preparando una quantità di piatti deliziosi.<br />

Il cibo migliore che avessi assaggiato da quando ero in Germania.<br />

Anche se, alla fine del pranzo, Anneliese mi confidò ridendo che<br />

Tristan aveva solo infarinato i gamberi e sgocciolato i funghetti<br />

sott’olio.<br />

Engel non toccò cibo e si limitò a intervenire nella conversazione<br />

e a scambiare frecciatine con Konstantin.<br />

Dopo pranzo andammo tutti in camera di Tristan. Io mi spaparanzai<br />

sul letto, completamente a mio agio.<br />

«Sei stanca?» mi domandò Konstantin mentre prendeva in mano<br />

la chitarra appoggiata contro la parete e cominciava a strimpellare<br />

qualche nota.<br />

Non risposi e mi guardai intorno. «Questa camera è molto... vissuta.<br />

È così diversa da quelle che avete a Berlino...»<br />

«Noi siamo cresciuti qui», spiegò Tristan con semplicità. «Questa<br />

è la nostra vera casa.»<br />

Nel pomeriggio uscimmo tutti e quattro insieme. Salutai affettuosamente<br />

Anneliese e le promisi che sarei andata a trovarla molto presto.<br />

Dopotutto, era la mia vicina di casa!<br />

I gemelli aspettarono la macchina dello studio e presto sfrecciarono<br />

via. Engel attraversò la strada con me e si fermò davanti alla porta<br />

di casa mia.<br />

«Vuoi salire di sopra? Stiamo ancora un po’ insieme?» le chiesi<br />

speranzosa: la sua compagnia mi rassicurava.<br />

«Ti dirò, Cathy... per oggi ne ho abbastanza di te», disse in tono<br />

leggero.<br />

Annuii senza sorridere e infilai le chiavi nella toppa. Prima che<br />

potessi entrare, Engel mi strinse forte un braccio, trattenendomi.<br />

«Cathy... voglio che tu sappia che per me sei importante. Voglio<br />

che tu sappia che per te, se fosse necessario, sarei disposta a rinunciare<br />

ai gemelli», mi disse chiudendo gli occhi. Sul suo volto leggevo

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